L’assurda battaglia legale tra Sylvanian Drama ed Epoch arriva alla fine
Alla fine il produttore di giocattoli non farà causa per violazione del copyright. Il popolare account satirico Sylvanian Drama è salvo: tornerà a pubblicare video?

Epoch Company Ltd., nota per i giocattoli Sylvanian Families (Calico Critters negli Stati Uniti), ha ritirato volontariamente la causa intentata contro la popolare creatrice di TikTok e Instagram, “Sylvanian Drama“, alias Thea von Engelbrechten. La decisione, comunicata senza motivazioni nei documenti giudiziari, segna un possibile punto di svolta in una controversia che ha tenuto milioni di fan in sospeso.
Le accuse iniziali e la sospensione dell’account
La battaglia legale è iniziata nell’aprile 2025, quando Epoch ha citato in giudizio von Engelbrechten presso la corte federale del Southern District of New York. L’accusa sosteneva che l’influencer aveva utilizzato i suoi adorabili pupazzi in video satirici per adulti senza autorizzazione, sfruttando il brand a fini commerciali e ottenendo incarichi pubblicitari con marchi internazionali di primo piano.
La popolarità del video nasceva dalla loro natura paradossale: i piccoli peluche venivano inseriti all’interno di contesti stranianti e surreali, inscenando dialoghi su tempi controversi, come l’abuso di sostanze o i tradimenti amorosi, giocando sul contrasto tra l’aspetto innocente degli animaletti e la loro reale vita sregolata. Una formula che aveva portato von Engelbrechten a macinare milioni di visualizzazioni.
Epoch sosteneva che queste attività avevano causato danni irreparabili alla sua reputazione e ai suoi diritti di licenza, chiedendo anche un’ingiunzione permanente e risarcimenti fino a 150 000 dollari per opera. La creatrice, invece, rivendicava che i suoi video fossero parodie legittime, protette dalle leggi sul fair use. In passato, simili argomentazioni le avevano persino permesso di riattivare il suo account TikTok dopo una procedura DMCA.
Parodia o violazione del copyright?

All’epoca, diversi esperti di diritto avevano evidenziato che la complessità del caso risiede in più fronti. Sul fronte del copyright, è centrale dimostrare che i video fossero realmente parodici e trasformativi: contenuti che contrappongono pupazzi adorabili a temi adulti e umorismo nero potrebbero essere riconosciuti come tali (a patto che il giudice trovi la cosa spiritosa e non problematica).
Per la parte riguardante il marchio, alcuni studiosi hanno sottolineato che Epoch non ha marchi registrati sui formati fisici dei pupazzi e si affida a diritti consuetudinari sul design, un terreno insidioso dato che è difficile rivendicare l’esclusività di un coniglietto peloso.
Il diritto della proprietà industriale è tutto fuorché semplice e l’esito della causa legale era piuttosto incerto. Ad ogni modo, le forze in gioco non erano equilibrate: da una parte una piccola creatrice di contenuti che rischiava di vedere la propria vita potenzialmente distrutta, dall’altra una grossa azienda che ha le risorse per prolungare la causa e portarla per tutti i diversi gradi di giudizio.
A metà luglio è emerso che le due parti erano impegnate in trattative per un accordo, sollecitando un prolungamento dei termini legali. Nel frattempo, l’account ha chiesto ai fan suggerimenti per un nuovo nome e si appresta a cambiare l’immagine del profilo. Tutti indizi che fanno pensare ad una mediazione tra le due parti e che aprono le porte ad un ritorno di Sylvanian Drama, probabilmente in una nuova veste.


