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Una scoperta sulla mitofagia riscrive le regole della biologia cellulare

Scopriamo la differenza tra autofagia e mitofagia e come sono collegati all'insorgere della malattia del Parkinson, questo grazie ad uno studio dell'Università di Vienna.

Una scoperta sulla mitofagia riscrive le regole della biologia cellulare

Le cellule eliminano o riciclano parti di loro stesse danneggiate o non necessarie. Questo processo che si chiama autofagia, una vera e propria raccolta di rifiuti interna. La mitofagia fa parte di questo processo, prevede la degradazione selettiva dei mitocondri che forniscono energia alle cellule. Sono anche responsabili del loro metabolismo e hanno un proprio DNA.

L’autofagia aiuta la prevenzione di malattie importanti come la malattia di Parkinson, alcuni biologi dell’Università di Vienna hanno descritto in un primo studio dedicato all’attivazione della mitofagia. Studiare i suoi fattori scatenati sarà utile per avviare nuove terapie su diverse patologie che hanno alla base dinamiche cellulari complesse. La malattia di Parkinson, citata prima, è al centro di questi studi. Il morbo è associato alla disregolazione della mitofagia, quando la degradazione specifica e naturale nel più grande processo di autopulizia cellulare non funziona più come prima.

malattia di Parkinson

Mitofagia e strategie molecolari selettive all’interno delle cellule, che ruolo hanno le proteina FIP200 e WIPI?

I ricercatori hanno studiato due recettori legati alla mitofagia, NIX e BNIP3. Innescano l’autofagia senza legarsi ad una proteina nota come FIP200, questo meccanismo non era ancora noto prima dello studio a Vienna. La proteina FIP200 è fondamentale nell’attivazione dell’autofagia, il sistema che mantiene sane le cellule.

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Questo ci ha posto di fronte a un enigma. Nonostante test approfonditi, non siamo stati in grado di rilevare alcuna interazione tra FIP200 e nessuno dei due recettori, il che solleva la questione cruciale di come funzionino senza questo componente presumibilmente cruciale“. Sono queste le parole di Elias Adriaenssens, responsabile dello studio e ricercatore post-dottorato.

I ricercatori hanno raccolto nuove scoperte anche sulle proteine WIPI, anche queste componenti dell’autofagia. Si pensava che agissero in fase avanzata del sistema di pulizia, invece il loro coinvolgimento cambia in base ad un percorso di segnalazione e attivazione. Le cellule, insomma, sanno attuare delle strategie molecolari interne per curarsi e rigenerare l’energia interna attraverso la mitofagia.

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