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La Cina svela il reattore nucleare CFR-1000: il futuro dell’energia passa dai neutroni veloci

La Cina presenta il reattore CFR-1000: entro il 2034 produrrà energia più efficiente grazie ai neutroni veloci. Tra le altre cose, ridurrà anche le scorie radioattive.

La Cina svela il reattore nucleare CFR-1000: il futuro dell’energia passa dai neutroni veloci

La Cina ha compiuto un passo strategico verso lo sviluppo della prossima generazione di energia nucleare con la presentazione ufficiale del reattore avanzato CFR-1000, il primo reattore commerciale cinese di quarta generazione a neutroni veloci con una potenza prevista fino a 1,2 gigawatt. L’annuncio è arrivato durante un simposio sull’energia nucleare avanzata a Fuzhou, nella provincia sudorientale del Fujian, dove sono già in corso progetti sperimentali di questo tipo. Il CFR-1000, ancora in attesa di approvazione, dovrebbe entrare in funzione dopo il 2030, verosimilmente intorno al 2034, secondo le stime della World Nuclear Association.

Neutroni veloci e raffreddamento a sodio

A differenza dei reattori termici oggi predominanti, che utilizzano neutroni lenti e acqua come moderatore e refrigerante, i reattori a neutroni veloci operano con neutroni ad alta energia e non richiedono moderatori. Questo consente una maggiore efficienza nell’utilizzo del combustibile nucleare e la possibilità di rigenerare materiale fissile, riducendo i rifiuti e migliorando il ciclo del combustibile. Il CFR-1000 utilizzerà un sistema di raffreddamento a sodio liquido, una tecnologia che permette di operare a temperature più elevate e con maggiore stabilità. La Cina, che lavora su questi progetti dagli anni ’60, ha già all’attivo un reattore sperimentale (CEFR) e un reattore dimostrativo, il CFR-600, entrato in funzione a capacità ridotta nel 2023.

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Il progetto si inserisce nella “strategia in tre fasi” della Cina per l’energia nucleare: reattori termici, reattori veloci e, in prospettiva, reattori a fusione. Secondo la CNNC, la Cina ora detiene la catena industriale più completa al mondo per la tecnologia dei reattori veloci, grazie a decenni di ricerca, sviluppo e test ingegneristici. L’obiettivo è anche geopolitico: con questo passo, Pechino rafforza la propria posizione tra le grandi potenze dell’energia nucleare, al fianco di Russia e Stati Uniti, che lavorano anch’essi su soluzioni di quarta generazione.

reattore nucleare cinese

Un settore strategico conteso

Il potenziale dei reattori a neutroni veloci non è solo tecnico ma anche strategico. Oltre ad essere più efficienti, possono generare plutonio-239, utilizzabile sia come combustibile sia per armamenti nucleari, un aspetto che suscita preoccupazioni negli Stati Uniti, specialmente in un contesto in cui la Russia fornisce uranio altamente arricchito ai progetti cinesi. Tuttavia, il Gen IV International Forum, di cui fanno parte Cina, Stati Uniti e Unione Europea, sottolinea che l’obiettivo comune è ridurre i rifiuti, i rischi ambientali e la possibilità di incidenti gravi.

Nel frattempo, anche altri attori stanno cercando di innovare. In Russia, il reattore sperimentale BN-800 è attualmente il più potente tra quelli a neutroni veloci, mentre il successore BN-1200 dovrebbe essere completato entro il 2034. Negli Stati Uniti, invece, il progetto più promettente è quello della sodium-cooled Natrium reactor da 345MW sviluppato da TerraPower, fondata da Bill Gates, con il supporto del Dipartimento dell’Energia. La collaborazione tra CNNC e TerraPower per un reattore ad onda viaggiante è stata interrotta nel 2019 a causa delle restrizioni sull’export imposte da Washington.

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