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La Rift Valley diventa laboratorio climatico: una start-up lancia un nuovo progetto

E se la Rift Valley diventasse un laboratorio climatico in grado di promuovere nuovi e funzionali progetti? Vediamo di cosa si tratta.

La Rift Valley diventa laboratorio climatico: una start-up lancia un nuovo progetto

Ci troviamo nella parte più centrale del Kenya, luogo in cui si sta tenendo uno studio davvero interessante che potrebbe avere dei notevoli risvolti sul clima. Alcuni serbatoi di metallo sono stati collocati in questa zona proprio con l’obiettivo estrarre dalla Terra dell’anidride carbonica, così da evitare che la crosta terrestre si surriscaldi troppo.

L’area di studio in questione è lunga circa 7.000 chilometri, area che permette di disporre di una grandissima quantità di impianti geotermici in grado di rilasciare calore. A coadiuvare lo studio diversi esperti, i quali hanno deciso di includere nell’esperimento l’utilizzo di un macchinario noto come Direct Air Carbon Capture.

Parliamo di un filtro chimico ad alta intensità che aspira e rilascia anidride carbonica e gas serra fino a trattenerli in serbatoi sigillati da riporre nella Terra. Sono davvero in tanti ad occuparsi di questo studio e questo rappresenta una criticità in termini di investimenti e fondi per sovvenzionare al meglio ogni passaggio.

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Nuovo progetto permette di lavorare e imprigionare l’anidride carbonica nella Rift Valley

Il risultato di questo studio si concretizza grazie alla possibilità di sfruttare il vapore liberato dal calore della Terra, così da trasformare le rocce circostanti e adattarle all’accoglimento dell’anidride carbonica in maniera efficace e sicura. A spiegare questo meccanismo un ingegnere di nome Hannah Wanjau, che ha dichiarato come questo progetto possa eliminare in maniera rapida e indolore grandi quantità di anidride carbonica senza avere un impatto negativo sull’ambiente circostante.

Sistema innovativo estrae anidride carbonica dall’aria per carburanti rinnovabili Sistema innovativo estrae anidride carbonica dall’aria per carburanti rinnovabili

Purtroppo, però, mettere in piedi tutto questo non è per niente facile e nemmeno i risultati ottenuti fino a questo momento sono così rassicuranti. La maggior parte dell’anidride carbonica dovrà infatti essere eliminata entro pochi mesi e questo dato non è di certo di buon auspicio per le realtà industriali che ne producono in grandi quantità ogni giorno.

Ridurre l’utilizzo dei combustili fossili risulta essere qualcosa di estremamente impegnativo e l’Africa potrebbe essere sfruttata con l’obiettivo di perfezionare sempre di più questo studio. Sarà un fallimento oppure questo continente, da sempre considerato come il più povero di tutti, potrà godere di una grande rivincita?

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