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Individuato il legame tra esposizione agli inquinanti e alterazioni immunitarie in gravidanza

Un recente studio ha sottolineato come, oltre alla quantità, anche il potere ossidativo dell’inquinamento ambientale può dare luogo ad alterazioni immunitarie in gravidanza.

Individuato il legame tra esposizione agli inquinanti e alterazioni immunitarie in gravidanza

In uno studio pubblicato su Scientific Reports, un team di ricercatori ha dimostrato che l’esposizione al biossido di azoto e al particolato, uniti al potenziale ossidativo del PM2.5, influenza sensibilmente i biomarcatori del sistema immunitario delle donne che si trovano in uno stato di gravidanza.

Il grande problema dell’inquinamento atmosferico

Il problema dell’inquinamento atmosferico è drammatico e ogni anno contribuisce a oltre sette milioni di morte premature in tutto il mondo. Un numero che impressiona e che fa capire che bisogna trovare delle soluzioni rapidamente.

In tutto questo, le donne in gravidanza risultano essere particolarmente sensibili a causa degli adattamenti del sistema immunitario che favoriscono lo sviluppo del feto.

inquinamento atmosferico e gravidanza

Alterazioni immunitarie in gravidanza: il ruolo degli inquinanti atmosferici

Lo studio ha preso in considerazione i dati di 270 donne in gravidanza. Tutte le partecipanti indossavano campionatori d’aria portatili per 7 o 8 giorni di fila e durante il secondo o terzo trimestre. Questo è stato utile per verificare l’esposizione al PM2.5 e NO2.

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I campioni di sangue poi sono stati raccolti entro 48 ore dalla valutazione. Sono state analizzate solo le citochine con valori ≥70%. L’età media dei partecipanti era di 32,1 anni e l’indice di massa corporea mediana prima della gravidanza era pari a 21,6 kg/m². Il 58% dei partecipanti aveva un’istruzione post-laurea e il 10% ha rivelato di fumare durante o prima della gravidanza. Il 16% ha riportato i sintomi dell’asma, mentre il 40% ha riportato rinite.

Le analisi hanno rivelato numerose associazioni tra inquinanti e citochine. Si è osservato un aumento di 10 µg/m³ di NO2 collegato all’aumento dell’IL-10 attivato da PHA (β = 0,18, 95% CI: da 0,03 a 0,32) e alla diminuzione del TNF-α (β = -0,18, 95% CI: da -0,32 a -0,02).

I risultati delle analisi di sensibilità sono stati coerenti. L’associazione NO2-IL-10 ha diminuito la propria presenza nel momento in cui sono stati eliminati valori influenti. Dunque, i legami evidenti con OPDTT e OPAA danno forza alla tesi secondo cui la reattività chimica influenza la risposte immunitarie durante la gravidanza.

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