Fitbit punta sull’AI con tre nuove funzioni sperimentali per la salute
Fitbit lancia Medical Navigator e nuovi strumenti AI per leggere analisi e monitorare i sintomi direttamente dall’app.

Dopo l’introduzione del programma Personalized Sleep Schedule, Fitbit rilancia con una serie di funzionalità sperimentali basate su intelligenza artificiale. Tra queste, spicca Medical record navigator, la prima a entrare in fase di test pubblici su Android. Il sistema sfrutta l’IA Gemini per semplificare i referti medici, trasformando PDF o immagini di analisi complesse in sintesi chiare e comprensibili direttamente all’interno dell’app Fitbit. Le nuove funzioni fanno parte di Fitbit Labs, l’iniziativa del brand di Google dedicata ai progetti sperimentali e, dunque, in fase di testing.
L’AI per leggere i referti medici
Una volta caricati i referti medici recenti, l’app elabora i dati rilevanti, li riassume in linguaggio accessibile e fornisce anche risorse educative per aiutare l’utente a interpretare meglio i risultati. La funzione non è ancora attiva, ma da oggi è possibile iscriversi a una lista d’attesa nella sezione “Fitbit Labs” del proprio profilo. Il rilascio effettivo è previsto per questa settimana.
Accanto a questa novità, Fitbit ha annunciato due ulteriori Labs in arrivo. Il primo è Symptom checker, che consentirà di descrivere sintomi come “mi fa male la testa” o “mi sento stanco” per ricevere domande di approfondimento e una lista di possibili cause. L’obiettivo è fornire una base per comprendere meglio il proprio stato di salute, stimolando l’utente a decidere se approfondire con un medico.
La tecnologia per capire quando ci si ammala
La seconda funzione è Unusual trends, pensata per individuare variazioni anomale nei parametri fisiologici. Il sistema apprende le metriche personali standard, come frequenza cardiaca a riposo, variabilità del battito e frequenza respiratoria durante il sonno, segnalando eventuali scostamenti. Un aiuto prezioso per intercettare segnali precoci di stress o malattia.
Fitbit specifica che queste funzioni sono ancora in fase sperimentale, non sostituiscono una diagnosi clinica e i dati raccolti serviranno per fini di ricerca e sviluppo.


