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La natura potrebbe influenzare la qualità della vita nelle città

Le visite nella natura possono migliorare le disparità di benessere tra gli abitanti delle città.

La natura potrebbe influenzare la qualità della vita nelle città

Esiste un legame tra il rapporto con la natura e il benessere determinato dallo status socioeconomico a livello di distretto. Alcuni ricercatori dell’Università di Kobe hanno condotto un’indagine in due importanti aree metropolitane giapponesi, evidenziando come anche solo una passeggiata al parco possa fare bene alla salute.

A parlare è stato UCHIYAMA Yuta, scienziato ambientale e sociologo dell’Università di Kobe, il quale si è specializzato nello studio di come le differenze negli stili di vita urbani e rurali influenzino la qualità della vita.

gli spazi verdi migliorano la salute mentale

Qualità della vita: il legame con la natura come chiave per il benessere nelle metropoli

Lo scienziato insieme al suo team hanno intervistato ben 3.500 residenti in due aree metropolitane piuttosto importanti del Giappone, con un solo obiettivo, ovvero determinare il loro rapporto con la natura sia in modo oggettivo che soggettivo. Sono state così categorizzate le risposte in base allo status socio-economico dell’area ed anche al grado di sviluppo urbano della loro area residenziale, per definire così il rapporto tra natura e benessere.

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I risultati dimostrano che quanto più le persone si sentono legate alla natura, tanto migliore sarà il loro benessere generale. Questa relazione risulta più pronunciata nelle aree urbanizzate con condizioni socioeconomiche più povere. “Prevediamo che la conservazione e la valorizzazione degli spazi naturali esistenti e l’organizzazione di eventi comunitari avranno un effetto positivo sul benessere nelle aree con uno status socioeconomico relativamente basso. È interessante notare che, tra i fattori da noi analizzati, l’esperienza infantile con la natura, in particolare, si è rivelata un fattore predittivo significativo del benessere in età adulta“. Queste le parole di Uchiyama, il quale spiega cosa questo possa significare per le politiche volte a ridurre le disuguaglianze nel benessere.

Ovviamente, nel futuro bisognerà fare un’analisi più approfondita delle relazioni tra variabili indipendenti e fattori chiave che variano nel tempo. “Poiché questi risultati sono coerenti con studi simili condotti in altre regioni, gli interventi per fattori sia soggettivi che oggettivi dovrebbero essere applicabili ad altre regioni con contesti socioeconomici simili, come altre città dell’Asia monsonica. Attualmente, nell’ambito di un progetto di collaborazione internazionale ( link ), stiamo analizzando come la conoscenza e le percezioni influenzano il benessere, la resilienza e la preparazione di cittadini e decisori nelle principali città asiatiche, tra cui Bangkok e Manila“.

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