Leganerd.com
Menu

Sensore quantistico della NASA: una nuova frontiera nella mappatura gravitazionale

La NASA sviluppa un sensore quantistico utile per le misurazioni della gravità. Ecco la novità di cui si sta tanto parlando.

Sensore quantistico della NASA: una nuova frontiera nella mappatura gravitazionale

Gli scienziati della NASA stanno sviluppando un sensore quantistico avanzato per l’orbita terrestre bassa, che pare possa rilevare le più piccole scosse di gravità terrestre. Si tratta di spostamenti davvero impercettibili causati dallo spostamento dell’acqua, dall’attività tettonica o dallo spostamento delle rocce, ma che nonostante siano tanto piccoli, forniscono indizi su quello che si trovano sotto la superficie del pianeta.

Ad ogni modo, questo nuovo dispositivo potrebbe consentire di mappare le caratteristiche del sottosuolo come le false acquifere ed i giacimenti minerari. Secondo gli sviluppatori, questo dispositivo darebbe informazioni molto utili sulla navigazione, la gestione delle risorse e la sicurezza nazionale.

gravità

Misurare la massa dell’Himalaya: l’innovazione del sensore quantistico della NASA

A parlare nei giorni scorsi, Jason Hyon, il capo tecnologico per le scienze della Terra presso i8l Jet Propulsion Laboratory della NASA nella California meridionale e direttore del Quantum Space Innovation Center del JPL. “Potremmo determinare la massa dell’Himalaya utilizzando gli atomi“, ha dichiarato Hyon.

Fisica moderna: la teoria della gravità e quella della meccanica quantistica potrebbero conciliarsi Fisica moderna: la teoria della gravità e quella della meccanica quantistica potrebbero conciliarsi

I sensori quantistici in genere utilizzano nuvole di atomi lasciati cadere in caduta libera e poi raffreddati a temperature prossime allo zero assoluto. Proprio durante la caduta, i laser agiscono sottoforma di specchi e di separatori e vanno appunto a sparare gli atomi per poi ricomporli.

È proprio il modo in cui gli atomi interferiscono quando si ricombinano che da modo agli scienziati di poter misurare anche le più piccole variazioni di gravità, il tutto con una estrema precisione. Sono questi strumenti all’avanguardia che utilizzano la tecnica chiamata interferometria atomica. I ricercatori, a tal riguardo hanno poi aggiunto che con gli atomi è possibile garantire che ogni misurazione sia la stessa.

Siamo meno sensibili agli effetti ambientali“, ha aggiunto Sheng-wey Chiow, il fisico sperimentale del JPL nel corso di un intervento. Il sensore QGGPf si presenta molto compatto, dalle dimensioni molto piccole e pesa all’incirca 125 chilogrammi. Queste caratteristiche lo rendono più piccolo ed anche più leggero rispetto agli altri strumenti di gravità spaziali.

Ti potrebbero interessare
Sensore quantistico della NASA: una nuova frontiera nella mappatura gravitazionale