L’US Copyright Office (USCO) sta pubblicando una serie di rapporti sulla relazione tra il diritto d’autore e l’intelligenza artificiale. Nonostante la complessità dell’argomento, l’agenzia ha già chiarito che le opere generate esclusivamente dall’IA, senza alcun intervento umano, non possono godere di alcuna protezione del copyright.

Il dibattito sulla tutela delle opere IA

Secondo il secondo rapporto recentemente pubblicato, film e altre opere complesse create attraverso strumenti di IA non possono essere coperte da copyright, a meno che tali strumenti non vengano utilizzati per sviluppare ulteriormente contenuti preesistenti. Il documento si concentra sul livello di contributo umano nelle opere realizzate con l’ausilio dell’IA, un aspetto cruciale per determinare se il copyright possa essere applicato.

L’USCO ha ricevuto oltre 10.000 commenti sulla questione, con la maggior parte delle risposte favorevoli all’applicazione delle leggi esistenti esclusivamente ai contenuti umani. Tuttavia, il dibattito rimane acceso per quanto riguarda i contenuti generativi che includono una certa forma di contributo umano. Secondo il rapporto, la valutazione della tutela di tali opere deve essere stabilita caso per caso, ma sarà necessaria una revisione delle normative per affrontare le nuove sfide poste dall’IA.

Se un contenuto è generato semplicemente inserendo un prompt in un servizio IA, non può essere considerato un’opera d’autore e non gode di protezione, ha affermato l’USCO.

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L’uso assistivo dell’IA e la distinzione con la generazione automatizzata

L’USCO distingue tra l’uso dell’IA come mero strumento di supporto e i servizi di IA generativa che sostituiscono interamente la creatività umana. Gli strumenti IA utilizzati per supportare i processi creativi, come la modifica delle immagini o l’alterazione dell’età di un attore, non limitano la protezione del copyright. Tuttavia, quando l’IA prende decisioni espressive autonome, la questione diventa più complessa e richiede ulteriori analisi.

Un'immagine fantascientifica generata da un'AI

Al momento, le immagini generate con servizi come Midjourney o altre piattaforme di IA non possono essere protette dal copyright, indipendentemente dalla complessità del prompt. L’iterazione sui prompt non conferisce alcun valore aggiuntivo in termini di paternità, poiché l’utente sta semplicemente ripetendo un processo senza avere un reale controllo creativo sul risultato finale. Questo rapporto fa parte di una serie di analisi dedicate al copyright nell’era dell’intelligenza artificiale. Il primo documento, pubblicato a luglio, ha evidenziato la necessità di nuove normative per contrastare deepfake audio e visivi. Il terzo rapporto, atteso nei prossimi mesi, affronterà il tema cruciale dell’addestramento dei modelli IA e se le aziende debbano pagare per l’utilizzo di contenuti protetti da copyright per sviluppare i propri servizi a scopo di lucro.