Se ci soffermiamo sul modo in cui le persone narrano qualsiasi evento della loro esistenza, scopriamo che ognuno lo fa in modo diverso. Infatti, c’è chi riesce a coinvolgere e a divertire anche raccontando un banale avvenimento, invece altre persone, pur raccontando un loro episodio importante, non riescono ad affascinare.
Questo modo diverso di narrare gli aspetti della propria vita è motivo di studio per gli psicologi. Lo studio in questione è stato pubblicato su The Journal of Positive Psychology. In seguito all’approfondimento del modo diverso di accingersi ad una narrazione, si è scoperto che chi riesce a farlo bene, ha una visione generale della vita più appagante.
La narrazione può essere utile dal punto di vista occupazionale
Da tempo, psicologi e ricercatori hanno dimostrato che sussistono legami tra storie e narrazioni, dando un senso a noi stessi e al mondo circostante. Ultimamente, si è data più importanza al contenuto della storia che al modo in cui viene raccontata.
L’aspetto fondamentale scaturito dagli studi riguardo la narrazione è la scoperta del suo potere di utilizzo in ambito professionale. Infatti, nei luoghi di lavoro può essere uno strumento per il benessere dei dipendenti e potrebbe aiutare a creare un team. I datori di lavoro potrebbero proporre workshop di storytelling per incrementare il senso di appartenenza e stimolare l’innovazione.
Il professor Ron Shachar, della Arison School of Business presso la Reichman University, ha spiegato in una dichiarazione la narrazione dal punto di vista dello studio effettuato:
I risultati della ricerca evidenziano che la narrazione non è solo uno strumento per il miglioramento personale, ma anche una chiave per il successo organizzativo. La capacità di raccontare una storia in modo efficace e avvincente consente alle persone di godere di una vita più appagante e aiuta le organizzazioni a promuovere una cultura coesa, innovativa e inclusiva, che contribuisce al loro successo a lungo termine.