Negli ultimi anni, le microplastiche hanno attirato un’attenzione significativa grazie al loro rilevamento nell’acqua del rubinetto e in bottiglia, nonché nei fiumi, nei laghi e negli oceani. Le tecnologie di filtraggio convenzionali per il trattamento delle acque hanno difficoltà a filtrare efficacemente le microplastiche di varie dimensioni e forme e sono soggette a intasamento.
Inoltre, il recupero di piccole particelle richiede maglie filtranti estremamente fini, che aumentano la pressione e riducono drasticamente l’efficienza del filtro. Inoltre, non sono efficaci in spazi aperti come laghi, fiumi o oceani, dove l’inquinamento da microplastiche è in aumento.
Drone galleggiante progettato per recuperare le microplastiche
Il Dr. Seong Jin Kim e Myoung-Woon Moon del Center for Extreme Materials Research presso il Korea Institute of Science and Technology (KIST) hanno sviluppato un nuovo livello di tecnologia di rimozione delle microplastiche, offrendo una soluzione promettente a questo problema crescente. Hanno sviluppato un drone galleggiante dotato di strutture dentali idrofile che sfruttano la tensione superficiale per scremare le microplastiche.
Il fulcro dell’approccio del team è la struttura a cricchetto idrofilo. Questo design forma un ponte d’acqua che si forma tra i denti grazie alla sua affinità per l’acqua, che massimizza la tensione superficiale dell’acqua per far aderire le microplastiche ai denti. Questo approccio consente la rimozione di microplastiche di dimensioni comprese tra 1 micrometro (μm) e 4 millimetri, affrontando le sfide che le tecnologie di filtraggio tradizionali devono affrontare con la variabilità delle dimensioni e della forma.
Garantisce inoltre un funzionamento affidabile senza il rischio di intasamento. La tecnologia ha raggiunto un’efficienza di recupero superiore all’80% per vari tipi di microplastiche, tra cui polistirene espanso, polipropilene e polietilene. In particolare, la struttura a cricchetto idrofila del drone galleggiante può essere utilizzata per rimuovere le microplastiche in tempo reale in grandi specchi d’acqua come oceani, laghi e fiumi. Il drone può muoversi autonomamente e purificare la qualità dell’acqua come un robot aspirapolvere domestico, dimostrando la sua versatilità oltre i limiti dei sistemi fissi esistenti. “Questa tecnologia può essere applicata non solo ai droni galleggianti, ma anche ai sistemi fissi come i filtri per il trattamento delle acque negli allevamenti di acquacoltura“, ha affermato il dottor Moon.