Il 2007 è l’anno in cui per la prima volta è stato possibile osservare i raggi gamma veloci ovvero i Fast Radio Bursts indicati anche con la sigla FRB. Oggi a distanza di tanti anni un nuovo studio, condotto da un team internazionale guidato da Kritti Sharma del Caltech e pubblicato sulla celebre rivista Nature, ha permesso di scoprire quella che è la loro origine.

Lampi di raggi gamma: una magnetar appena formata potrebbe alimentarli Lampi di raggi gamma: una magnetar appena formata potrebbe alimentarli

Nello specifico il team di studiosi si è servito dei dati raccolti da CHIME ovvero il radiotelescopio canadese Canadian Hydrogen Intensity Mapping Experiment, per poter localizzare l’origine di questi lampi di raggi gamma veloci. E l’analisi di tali dati ha permesso di evidenziare un pattern piuttosto ricorrente. Di cosa stiamo parlando? La maggior parte dei segnali sembrerebbero provenire da galassie di massa grande, soprattutto ellittiche.

Alcune informazioni sull’origine dei lampi di raggi gamma veloci

Stando a quanto emerso dallo studio e quindi i dati raccolti dal team hanno permesso di affermare che gli FRB provengono da galassie ellittiche massicce. Ma non solo, anche da regioni galattiche dotate di particolari e specifiche proprietà fisiche. L’origine degli FRB sembrerebbe quindi essere legata a dei processi energetici estremi che si verificano nelle galassie caratterizzate da un contenuto di materia oscura piuttosto elevato. E con antiche popolazioni stellari.

Secondo lo studio condotto da Kritti Sharma  quindi a produrre le condizioni per la comparsa di eventi di FRB potrebbe essere l’interazione tra stelle di neutroni magnetizzate, indicate con l’espressione magnetar, e il gas ionizzato che invece si trova nelle galassie ellittiche.

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