Halliburton, ovvero la più importante società di servizi per giacimenti petroliferi, è stata di recente colpita da un terribile attacco informatico. A rivelarlo è stata la stessa società tramite un documento nel quale ha rivelato di essere venuti a conoscenza di quanto successo lo scorso mercoledì. La società, nel documento in questione, ha inoltre voluto precisare di aver subito proceduto all’attivazione di un piano di risposta alla sicurezza informatica.
Ma non solo, ha anche colto l’occasione per precisare di aver avviato un’indagine interna servendosi dell’aiuto e del supporto di un gruppo di consulenti esterni. Il tutto con l’unico obiettivo di riuscire a porre fine alle attività prive di autorizzazione.
La risposta di Halliburton all’attacco informatico subito
L’azienda multinazionale Halliburton, con sede a Houston negli Stati Uniti ma operante in 120 Paesi diversi, ha poi proseguito nel documento menzionato in precedenza precisando che è anche prevista “l’eliminazione proattiva di alcuni sistemi per proteggerli“. E poi ancora la notifica rivolta alle forze dell’ordine. Chi ha hackerato la società minando la sua sicurezza informatica? Alla domanda in questione non è possibile dare una chiara risposta.
Infatti, ad oggi non sembrerebbe essere stata svelata l’identità dell’hacker e nemmeno se all’azione è seguita una richiesta di riscatto. Sulla questione si è espresso il ricercatore in sicurezza informatica Jackie Singh rivelando nel corso di una recente intervista rilasciata alla CNN il suo pensiero. Singh ha dichiarato che quanto fatto da Halliburton, ovvero la disattivazione dei sistemi per proteggerli, fa pensare ad un attacco ransomware e quindi a qualcosa di particolarmente grave.
Anche il CEO e cofondatore di Command Zero ovvero Dov Yoran è intervenuto sulla questione precisando che il settore energetico e altre infrastrutture critiche sono il nuovo obiettivo degli aggressori. E il motivo è legato al fatto che tali servizi sono considerati molto importanti, o meglio essenziali, per tutta l’economia.