Anoressia, l’origine si potrebbe rintracciare nella carenza di un composto organico nel cervello
Un recente studio condotto sui topi ha rivelato che l’anoressia potrebbe essere causata dalla carenza di acetilcolina nel cervello.

L’anoressia è un disturbo molto diffuso che interessa persone di ogni età. Ma, quali sono le basi neurologiche dell’anoressia? Per rispondere a tale domanda è stato portato avanti uno studio sugli animali i cui risultati hanno permesso di poter affermare che l‘anoressia nervosa rappresenta un disturbo alimentare legato al mancato rilascio di una particolare sostanza nel cervello.
Nello specifico lo studio è stato effettuato su topi maschi geneticamente modificati per poter ospitare una variante genetica evidenziata in persone con disturbi alimentari. Dall’analisi è emerso che tali animali presentavano in una parte del cervello la carenza di uno specifico neurotrasmettitore ovvero l’acetilcolina.
Tale mancanza è stata evidenziata esattamente nella zona del cervello, ovvero lo striato, coinvolta in alcuni particolari e specifici comportamenti. Tra questi ad esempio quelli del desiderio, della ricompensa e dei comportamenti appresi.
Come intervenire per curare il disturbo
Molto importante è precisare che si tratta di uno studio effettuato su animali, e quindi per poter definire se valido anche per l’uomo sono necessari ulteriori studi. Nonostante ciò tale lavoro, come hanno rivelato Mathieu Favier, neuroscienziato presso la McGill University di Montreal, e i colleghi è riuscito ad identificare un trattamento utile per poter alleviare questi disturbi psichici.
Nello specifico utilizzare un farmaco già usato per curare il morbo di Alzheimer potrebbe aiutare a ripristinare i livelli di acetilcolina, e di conseguenza quindi alleviare i disturbi legati al grave problema di cui sopra abbiamo parlato. Stiamo esattamente parlando del donepezil che testato sugli animali ha evidenziato ottimi risultati.
I topi infatti in seguito alla sua assunzione sembrerebbero aver iniziato a mangiare in modo regolare tanto da essere riusciti anche a prendere peso. Il principale autore dello studio ovvero Salah El Mestikawy della McGill University ha affermato che questo potrebbe rappresentare un vero e proprio trattamento “dell’anoressia nervosa basato su meccanismi”.
E alcuni effetti sembrerebbero essere stati evidenziati anche su alcuni pazienti protagonisti di uno studio canadese e trattati con basse dosi di donepezil. Ovviamente occorre chiarire che fino a quando lo studio sull’uomo non sarà concluso non si potrà affermare con certezza se gli ottimi risultati ottenuti con gli animali possano essere gli stessi anche con l’uomo.


