Per quanto il successo commerciale di Final Fantasy VII Rebirth non abbia rispettato le attese e le aspettative, complice anche la release in esclusiva su una sola delle console della corrente generazione, l’universo creato da Kazushige Nojima continua a tenere banco con numerose riflessioni e novità. Siamo ancora qui a scervellarci su cosa effettivamente ci dovremo aspettare dal terzo e conclusivo capitolo della trilogia, pronto a permetterci di ricollegare tutti i pezzi del puzzle dopo gli avvenimenti di Rebirth – che eviteremo di spoilerarli – ma intanto Nojima, autore dello scenario di Final Fantasy VII, ci permette di andare ad approfondire alcuni degli aspetti del passato di Tifa e Aerith, i due protagonisti femminili del settimo capitolo. Lo fa con Traces of Two Pasts, un libro che si va a collocare in quelle che sono le prime ore di Rebirth, durante le camminate nelle vaste lande delle Praterie fuori Kalm, durante il quale sia Tifa che Aerith raccontano il loro passato, ciò che è successo quando non avevamo la telecamera puntata su di loro, per scoprire qualcosa in più e aggiungere più elementi all’universo creato da Nojima stesso.

Il libro, pubblicato in origine nel 2021 in Giappone, era stato pubblicato in lingua inglese lo scorso marzo ed è arrivato in Italia soltanto nel mese di giugno, grazie a J-Pop, che ha creduto nella traduzione e nel progetto, che consta di 373 pagine.

I Bassifondi di Midgar e la lotta dei Cetra

Di quello che è il passato di Tifa siamo a conoscenza di alcuni sprazzi, di contenuti non del tutto nitidi ai nostri occhi: il rapporto con il padre, l’affetto provato sin da bambina per Cloud e anche la giovinezza trascorsa a Nibelheim. Dal suo maestro Zangan, di come è diventata la guerriera che abbiamo imparato a conoscere in Rebirth, ma soprattutto di come si sia trovata a Midgar, nei bassifondi e poi al lavoro al Seventh Heaven, nessuno ci ha mai detto moltissimo. D’altronde il racconto è sempre stato incentrato su Cloud, su ciò che ha voluto trasmetterci di quanto accadde a Nibelheim in quella missione nella quale è convinto di essere stato protagonista accanto a Sephiroth: in quell’occasione c’era anche Tifa, ferita mortalmente, con una ferita rimastale sul torace e operata in chissà quale modo, senza che nessuno potesse raccontarcelo.

Finalmente, adesso, con Two Pastes abbiamo l’occasione, proprio tramite il racconto della stessa ragazza, di andare a conoscere tutte le persone chiavi della sua vita, dai suoi 14 anni a Nibel fino al trasferimento forzato a Midgar, con i primi contatti con l’Avalanche e la vita nei Bassifondi. Forse la prima parte vi risulterà molto ingenua, ma alle pendici del monte Nibel di sicuro hanno vissuto diversamente da quanto fatto da noi.

Aerith e Tifa Final Fantasy 7 Rebirth

Aerith e Tifa in un frame di Final Fantasy 7 Rebirth

Il romanzo è suddiviso in tre parti, con la prima dedicata a Tifa, la seconda ad Aerith, anche lei attenta a raccontare il proprio passato e la sua storia, della quale alcuni sprazzi ci sono stati anche mostrati durante l’ultimo capitolo di Final Fantasy VII Rebirth, e infine una terza parte. Si tratta di una ritraduzione di Final Fantasy VII Remake: Picturing the Past, scritto da Stephen Kohler, in cui il narratore prende il nome di Lonny, figlio di Marielle, la donna che si prese cura di Aerith a Midgar. È indubbio che l’interesse maggiore vada a riporsi sulle prime due parti, con quella di Tifa che ci è sembrata molto più ispirata e di interesse: la costruzione dei Bassifondi, che abbiamo potuto esplorare in Final Fantasy VII Remake, senza però scoprirne molto, è da vero e proprio world building, con tutte le fattispecie riguardanti l’economia, la quotidianità, persino la gestione dell’economia domestica da parte di Tifa.

Per la prima volta abbiamo anche un’idea di quanto possa costare vivere a Midgar, tra costi dell’affitto, della sanità e degli stipendi: una ricostruzione molto minuziosa da parte di Nojima, che siamo abbastanza sicuri non abbia dovuto faticare troppo per ricreare questa struttura, avendola di certo già prodotta a suo tempo per i documenti narrativi dell’originale Final Fantasy VII.

Un libro che sa di videogioco

La lavorazione fatta nella costruzione della narrazione passa anche da quelli che sono concetti prettamente videoludici: Tifa vede migliorare la propria condizione e segue gli insegnamenti di Zangan leggendo dei libri, dei manuali, proprio come quelli che ritroviamo in Rebirth per migliorare le nostre abilità. In questo viene molto in nostro aiuto il lavoro di adattamento svolto dall’edizione italiana, a cura di J-Pop, che rispetta tutte le terminologie che abbiamo già incontrato nel videogioco. Al netto di qualche errore trascurabile, la traduzione è apparsa solida, anche grazie alla scrittura molto semplice e lineare del romanzo stesso, che non spicca per costruzione narratologica.

Aerith Final Fantasy VII Remake

Aerith in un frame di Final Fantasy VII Remake, prima di incontrare Don Corneo

È chiaro che la volontà di Nojima fosse quella di fornire un background concreto ai due personaggi, così da costruire anche un rapporto molto più intenso tra Tifa e Aerith, che hanno modo di confrontarsi sui rispettivi racconti in una linea temporale che si dipana nel viaggio attraverso le Praterie, tra i silenzi di Cloud, le battutine di Red XIII e i mugugni di Barret. Quell’amicizia che nasce tra le due, sin da subito, andava in qualche modo contestualizzata e per quanto nel videogioco possa essere sottintesa dal momento in cui sono le uniche due ragazze di un gruppo composto da persone borderline, a partire dall’Ex-SOLDIER, poter avere un legame più profondo aiuta ad avere una tridimensionalità del personaggio stesso.

Aerith e Tifa Final Fantasy 7 Rebirth

Aerith e Tifa in un frame di Final Fantasy 7 Rebirth

Potreste trovare lente e prolisse tutte le sessioni in cui Nojima si attarda a raccontarci i disagi di Tifa nel contare i soldi guadagnati per ripagare i propri debiti, così come il disagio provato nel doversi lavare in una zona comune, ma fa tutto parte della costruzione stessa del background dei personaggi. Nojima vuole accompagnarci al terzo capitolo di Final Fantasy VII con tutte le informazioni possibili per renderci conto che Tifa, così come anche Aerith, è un personaggio figlio di un’esistenza infame, che non avrebbe meritata: così come è successo a Barret, che ha avuto il suo spazio nella lotta fraterna a Corel, così come accadrà a Yuffie quando Wutai ci si aprirà dinanzi agli occhi nel terzo capitolo, e come anche avremo modo di capire meglio le motivazioni di Vincent, era il caso che anche Tifa avesse il proprio spazio e ci desse contezza di quella che è stata la sua vita.

Ribadiamo che lo stile della scrittura, della narrazione e anche di quella che è la messa a terra della vicenda è molto basilare, molto accessibile: continuerete a leggere perché curiosi di sapere come si evolvono i fatti e come si concretizzeranno le due storie, non certo per lo stile usato da Nojima. Un lavoro di maggior approfondimento su alcuni personaggi non avrebbe guastato, a partire da Wedge e Jess, caratterizzati con la convinzione di rivolgersi a un pubblico che già sa di chi stiamo parlando, e come loro tanti altri.

Per una audience precisa

Traces of Two Pasts, però, è questo: un libro pensato solo per i fan di Final Fantasy VII bramosi di conoscere dei retroscena in più su due personaggi fondamentali, tanto oggi quanto domani. Non è una lettura consigliata a chi dell’universo creato da Nojima non conosce nulla, tantomeno a chi sta cercando un romanzo di formazione ambientato in un contesto sci-fi: sia perché non c’è stato lo sforzo nell’andare a presentare da zero i personaggi, dando per scontato che tutti i lettori sapessero dinanzi a cosa si stessero per trovare, sia perché il contenuto è molto incentrato su una costruzione a tema videoludico, seguendo quelle che sono più delle sequenze da sub-quest che un vero e proprio romanzo. Siamo totalmente sicuri, però, che l’intenzione di Nojima fosse proprio quella di rivolgersi a una precisa audience e nulla di più, com’è giusto che sia: leggete Traces of Two Pasts e lasciatevi coinvolgere dalle vite tragiche e tristi di Tifa e Aerith, i loro viaggi verso l’autodeterminazione e l’affermazione in un mondo che le ha maltrattate in maniera diversa, ma analoga.