A distanza di oltre 2 anni dall’uscita di Elden Ring, From Software si appresta ad accompagnare i nobili senzaluce in un ultimo, brutale ed appassionante viaggio oltre i confini dell’Interregno. A differenza di tutte le altre espansioni targate realizzate dal team giapponese, Shadow of the Erdtree si preannuncia davvero enorme non solo in termini di contenuti e dimensioni, ma anche per la portata delle novità introdotte.

Abbiamo avuto modo di immergerci completamente e per oltre 50 ore nei fitti meandri del Regno delle Ombre e possiamo già anticiparvi che sì, Shadow of the Erdtree non solo mantiene tutte le sue promesse nel consegnare ai giocatori un’espansione ricchissima e appagante, ma riesce, infine, persino a superare le aspettative degli appassiona ti confezionando un’esperienza che arricchisce in maniera sostanziale le avventure del gioco base non solo sul fronte dei contenuti, ma anche sul piano narrativo ed artistico.

Vi raccontiamo perché si tratta di un viaggio davvero unico e sorprendente in questa recensione di Elden Ring: Shadow of the Erdtree, ma prima vi ricordiamo che per accedere al contenuto aggiuntivo dovete aver battuto necessariamente i due boss Radahn e Mogh. Una volta fatto, non dovrete far altro che interagire con il braccio di Miquella che fuoriesce dal bozzolo alla fine del palazzo di Mohgwyn per essere teletrasportati immediatamente nella nuova area.

Sulle tracce di Miquella

Una volta toccato il braccio di Miquella, verrete accolti nella Piana dei sepolcri, una terra arsa ed offuscata dalla pallida luce dell’Albero Madre.

Proprio come avevamo ipotizzato durante le analisi delle prime immagini diffuse sull’espansione, Elden Ring: Shadow of the Erdtree ci porta a seguire le orme di Miquella, fratello gemello di Malenia, nonché figlio di Radagon e Marika. Condannato a restare un infante per l’eternità e considerato come il più potente tra i tre Empirei nati nella stirpe Aurea, Miquella si trova a vagare tra le lande del Regno delle ombre, spogliatosi del suo corpo, della sua forza e di ogni tratto aureo, in attesa del ritorno del suo Lord promesso. Quale sia il suo reale scopo non è dato saperlo, ma a seguire le sue tracce, in questo nuovo viaggio, non saremo gli unici.

Lungo il percorso incontreremo tanti nuovi volti che ci accompagneranno in quella che è a tutti gli effetti una missione con un unico obiettivo in comune.  Non vogliamo approfondire in maniera sostanziale ed in questa sede la lore di Shadow of the Erdtree, ma sappiate che l’espansione mette in scena numerosi personaggi, ognuno con le proprie motivazioni e le proprie storie e con delle quest line affascinanti che, oltre a dare forma ad un appassionante e scenografico racconto corale, offrono diversi retroscena sugli eventi e i personaggi chiave dell’universo dell’Interregno.

Al di là dell’aspetto puramente narrativo, le novità sul piano contenutistico offerte dall’arrivo del DLC sono tantissime. Va detto che Shadow of the Erdtree è un contenuto pensato propriamente per l’endgame e proprio per questo il team ha voluto proporre un’esperienza che potesse essere in linea con quanto proposto nelle fasi finali del gioco e all’altezza delle aspettative, soprattutto dei giocatori più esperti e desiderosi di vivere un’esperienza dai toni spiccatamente hardcore.

Detto ciò, il primo elemento da sottolineare riguarda il livello di sfida, sensibilmente tarato verso l’alto: abbiamo varcato i confini del regno delle ombre in NG+ a livello 180 con bulld destrezza arcano con una delle armi più potenti messe a disposizione dal gioco: la Katana Fiumi di Sangue (potenziata a livello massimo).

In Shadow of the Erdtree avrete accesso a tutta una serie di nuovi oggetti, armi e potentissime stregonerie.

Eppure, l’esperienza ci ha messo a dura prova in più di un’occasione e non solo durante le boss fight. Il Regno dell’Ombra, da questo punto di vista, è implacabile e brutale, brulicante di nemici che sono spesso dotati di un raggio d’azione molto esteso e capaci di azzerare con una manciata di mosse ben assestate la vostra barra dei punti vita. Alcuni boss possono tranquillamente farvi fuori con soli due colpi, anche con un investimento in vigore di tutto rispetto.

Per ovviare a questo problema, dunque, e per cercare di bilanciare gli squilibri presenti soprattutto in termini di tracking per alcuni nemici, il team ha pensato di inserire un sistema extra di “benedizioni” con cui è possibile potenziare ulteriormente il proprio personaggio e che ha effetto solo all’interno del Regno dell’Ombra. Vagando per la mappa è possibile imbattersi in due nuovi oggetti spendibili presso i luoghi di grazia: il frammento dell’Albero Ombra e le Ceneri di Spirito Venerate. Il primo permette di aumentare i danni inflitti e di diminuire quelli subiti dai nemici.

Le seconde, invece, potenziano i poteri delle ceneri di guerra. Sia chiaro, ogni livello ottenuto con le benedizioni ha un’efficacia minima di potenziamento, anche perché all’interno del Regno dell’ombra è comunque possibile livellare normalmente spendendo le rune acquisite, ma è comunque una novità che aggiunge ulteriore spessore al sistema di progressione e un elemento che stimola l’esplorazione sopratutto per chi ha avuto già modo di spolpare il gioco base e che si trova ora ad un livello già molto elevato.

Elden Ring, la recensione del nuovo open world targato FromSoftware Elden Ring, la recensione del nuovo open world targato FromSoftware

Un level design eccelso

Se parliamo di esplorazione, non si può non fare accenno all’illustre lavoro svolto dal team in termini di level design. La mappa del Regno dell’Ombra è davvero enorme: per darvi un’idea, potremmo paragonarla per dimensioni all’area di Sepolcride in aggiunta ad una buona parte di Caelid. Rispetto ad Elden Ring, però, FromSoftware ha avuto modo di lavorare su un’area comunque molto più ristretta rispetto a quella proposta dall’intera mappa dell’Interregno.

La mappa di Shadow of the Erdtree è densa di insidie di un certo peso e anche i nemici apparentemente innocui possono farvi fuori con un paio di colpi ben assestati.

Qui abbiamo a disposizione meno regioni da esplorare, ma molto più dense e pregne di aree di interesse, legacy dungeon, figure misteriose e molte delle zone che ci troveremo ad esplorare si sviluppano sia in altezza che in profondità. Del resto FromSoftware non è estranea a questo tipo di approccio, basti pensare al level design stratificato e complesso di Bloodborne con aree interconnesse, piene di ascensori, vicoli nascosti e chi più ne ha più ne metta. Il team ha dunque, in questo caso, scelto di seguire questa filosofia per Shadow of the Erdtree, applicandola però in maniera eccellente all’interno del contesto open world del gioco.

Uno dei punti cardine dell’esperienza proposta da Elden Ring, del resro, risiede in quel profondo approccio all’esplorazione che intensifica e valorizza il senso di scoperta e di libertà del giocatore. Ecco, in Shadow of the Erdtree questi concetti vengono portati all’estremo, restituendo ai giocatori quel familiare senso di meraviglia e sorpresa che è possibile provare solo quando si vive  una grande avventura, ricca di stimoli e risvolti inaspettati.

Tanta varietà e tante nuove aggiunte

A livello puramente artistico, Shadow of the Erdtree si mostra magnifico e soverchiante tanto quanto Elden Ring, ma con ambientazioni dai tratti più ispirate rispetto a quelle proposte nel gioco base. Nonostante permanga in alcune sezioni quella classica sensazione di deja-vu che gli appassionati delle opere di FromSoftware conoscono molto bene, è evidente che il team ha lavorato per cercare di offrire ai giocatori più varietà a livello di ambientazioni con location dai tratti orientali, palazzi torreggianti e paesaggi variopinti.

A differenza dell’Interregno, il Regno dell’Ombra seduce ed incanta per i suoi toni vacui ed evanescenti che avvolgono le silenziose lande arse delle fiamme di Messmer, tra cui svettano ombrosi castelli e magnifiche architetture. Un altro elemento che dimostra quanto il team abbia accolto i feedback degli utenti per cercare di migliorare ancor di più l’esperienza offerta da Elden Ring si trova nella possibilità di acquisire maggiori ricompense. Ora, ad esempio, i boss presenti all’interno dei mausolei, dei dungeon o delle caverne droppano il loro intero set di armatura e la loro arma, andando a premiare maggiormente lo sforzo e la curiosità del giocatore rispetto al passato.

Lungo il cammino, incontrerete diversi personaggi e noterete che molti sono sulle tracce di Miquella.

Ovviamente non mancano poi tutta una serie di nuove aggiunte tra devastanti nuove stregonerie, nuovi oggetti e, soprattutto nuove armi. Da questo punto di vista FromSoftware ha svolto un lavoro encomiabile: ci sono, infatti, tutta una serie nuove armi impressionanti per estetica e moveset unico e diverse nuove categorie che ci permettono di diversificare il nostro approccio in combattimento.

Per farvi un esempio, ci sono tutta una serie di nuove armi da lancio da equipaggiare e dunque non da sfruttare come consumabili che ci permetteranno di scagliare colpi rapidissimi in base al nostro livello di stamina. Ancora, l’aggiunta più interessante riguarda l’introduzione di fasciature per le mani che permettono persino di utilizzare arti marziali in combattimento e di sferrare così una serie veloce di calci e pugni con la possibilità, ovviamente, di caricare gli attacchi per infliggere più danni.

Le nuove armi messe a disposizione in Shadow of the Erdtree, tutte dotate di un moveset unico, vi permettono di sperimentare nuovi approcci durante i combattimenti.

Ci sono poi anche degli scudi da affondo che permettono di attaccare e difendersi contemporaneamente e nuove balestre meccaniche che permettono di scagliare dardi a ripetizione. Ovviamente, questi sono alcuni esempi: nel DLC troverete una valanga di nuove armi da provare che vi spingeranno quasi certamente a cambiare build o a mettere da parte quella che è sempre stata sino ad ora la vostra arma di riferimento.

Infine, per quanto concerne il comparto tecnico, Shadow of the Erdtree mostra tutti i limiti già riscontrati in Elden Ring. Permangono quei fastidiosi fenomeni di pop-in e tutta una serie di bug che speriamo possano essere risolti in buona parte con l’arrivo delle prime patch correttive, oltre a diversi cali di frame rate sparsi. Un aspetto, però, che va assolutamente sottolineato riguarda le problematiche riscontrate con la gestione della telecamera sopratutto durante le boss fight più concitate.

Parliamoci chiaro: i titoli FromSoftware non hanno purtroppo mai brillato da questo punto di vista, ma in questa specifica situazione dove ci troviamo a dover affrontare nemici con un’inaudita forza d’attacco ed un tracking innaturale, una piccola bizza della telecamera può davvero costarci caro ed il più delle volte, purtroppo, ci è capitato di lasciarci le penne solo ed esclusivamente per questo motivo. Al di là di questo, Shadow of the Erdtree ha davvero pochi, pochissimi elementi di demerito. Il DLC aggiunge un nuovo livello di sfida e tante novità all’esperienza proposta da Elden Ring, superando persino le aspettative di quegli appassionati che lo attendevano da tanto, troppo tempo.

90
Elden Ring: Shadow of the Erdtree
Recensione di Roberta Pagnotta

Shadow of the Erdtree è un’espansione davvero colossale per contenuti, portata ed ambizioni. Il Regno delle Ombre racchiude al suo interno molte insidie, segreti e tante nuove storie, ognuna capace di donare ulteriore fascino e spessore alla fitta lore di Elden Ring. Se siete tra quegli amanti del genere che puntano ad avere un’esperienza di gioco spiccatamente hardcore, sappiate che l’espansione di FromSoftware punta ad accontentarvi con un livello di sfida estremamente appagante e boss fight memorabili. L’ottimo lavoro svolto sul level design poi va ad enfatizzare ulteriormente quel senso di scoperta che resta ad oggi il vero fulcro dell’esperienza proposta da Elden Ring. Insomma, se non avete ancora messo le mani sull’open world di FromSoftware, ora non avete davvero più scuse. Shadow of the Erdtree non solo è la migliore espansione realizzata dal team, ma anche una meravigliosa aggiunta che rende ad oggi ancor più unico ed irripetibile il viaggio nelle terre dell’Interregno.

ME GUSTA
  • La mappa è davvero enorme e ricchissima di contenuti, dungeon, nuovi NPC e tante altre sorprese
  • Livello di sfida sensibilmente tarato verso l’alto e tante novità per la progressione
  • Molti dei nuovi boss risultano splendidamente caratterizzati e capaci di dare vita a scontri memorabili
  • Eccelso il lavoro svolto sul level design
  • Artisticamente resta splendido. Il team ha lavorato per eliminare il senso di deja-vu e offrire maggior varietà per quanto concerne le ambientazioni
FAIL
  • Permangono diversi fenomeni di pop-in e bug fastidiosi
  • Restano i problemi legati al bilanciamento e alla gestione della telecamera