Sono passati 34 anni dalla prima messa in onda di Twin Peaks, e a distanza di decenni questa serie TV continua a influenzare la narrativa televisiva, e non solo. Considerando che produzioni come X-Files, Lost e True Detective sono arrivate solo dopo Twin Peaks, ciò fa capire come il progetto di David Lynch abbia segnato in maniera profonda il genere crime e la televisione.
Tra soap-opera, noir e sperimentale
Il progetto di Mark Frost e David Lynch (con le iconiche musiche di Angelo Badalamenti) arrivò sulla rete americana ABC l’8 aprile del 1990, e andò avanti per due anni fino al 1991. Le sue due stagioni sono considerate un prodotto per certi versi incompiuto, considerando che i problemi con la produzione avuti da Frost e da Lynch portarono a creare una seconda stagione mozzata, e che sa di incompletezza.
Tutta l’America, ed anche l’Europa, una volta che il telefilm arrivò nelle nostre zone, rimasero con il fiato sospeso per scoprire chi fosse l’assassino di Laura Palmer. David Lynch aveva imbastito un progetto che sapeva un po’ di crime, un po’ di soap-opera, ed anche di un qualcosa che non si era ancora del tutto visto.
Twin Peaks aveva quel qualcosa di innovativo che si può associare a produzioni come Ai Confini della Realtà e Il Prigioniero. Ma ciò che rese questa serie un vero cult fu il suo essere approcciabile un po’ da tutto il pubblico generaliste. Le caratteristiche da soap opera non facevano altro che attirare gli appassionati di produzioni alla Dinasty per un progetto fuorviante. Così come Il Nome della Rosa di Umberto Eco, la realtà di Twin Peaks era ben diversa dalla sua superficie.
Così come Il Nome della Rosa di Umberto Eco, la realtà di Twin Peaks era ben diversa dalla sua superficie.
Ciò che colpiva era questo suo rimanere sospeso tra fitte trame di intrighi di paese ed un’atmosfera onirica che si sprigionava attraverso i sogni dell’agente Dale Cooper. L’interprete Kyle MacLachlan riuscì a dare al suo personaggio un aspetto che incrociava il friendly con il mistico. E se si andasse ad analizzare il personaggio della prima stagione di True Detective interpretato da Matthew McConaughey, le somiglianze con Dale Cooper sarebbero molte.
Personaggi iconici e ispiratori
Anche il Fox Mulder di X-Files sembra avere più elementi da associare al Dale Cooper di Twin Peaks. Prima della serie di David Lynch gli investigatori protagonisti delle storie erano dei personaggi alla Detective Marlowe, alla Poirot o Maigret, figure quasi infallibili e piuttosto cupe. Dale Cooper si pose come un character piuttosto empatico, e con un che di mistico. Le sue capacità deduttive arrivavano dalla meditazione e dalla trascendenza.
Il Dale Cooper di Twin Peaks è praticamente una riproduzione del modo di fare e di essere di David Lynch (che è anch’esso presente nel cast del progetto). E che cos’è la cittadina di Twin Peaks dello Stato di Washington, se non una riproduzione in piccolo di un’America media da smitizzare? Sia David Lynch che Tim Burton hanno spesso raccontato una società mostruosa nei suoi atteggiamenti di massa, e preziosa nelle sue piccole anormalità. Twin Peaks riesce a evidenziare le mostruosità generali di una comunità piena di segreti e atteggiamenti malsani, e la fragile intimità dei singoli personaggi.
Twin Peaks è stata la serie TV che ha elevato le produzioni televisive, prima ancora che arrivassero le piatteforme streaming a dare qualità assoluta a questi progetti. In passato si erano visti grandi esperimenti divenuti dei successi, come la già citata Ai Confini della Realtà. Ma Twin Peaks riuscì a penetrare nel profondo colpendo da subito il pubblico, e diventando un tormentone.
Twin Peaks riesce a evidenziare le mostruosità generali di una comunità piena di segreti e atteggiamenti malsani, e la fragile intimità dei singoli personaggi.
E David Lynch ha saputo anche mantenere le promesse. Riprendendo il sogno in cui Dale Cooper e Laura Palmer si davano appuntamento a 25 anni di distanza, nel 2017 uscì la terza stagione di Twin Peaks, che si rivelò essere un progetto ancora più sperimentale e sconvolgente. David Lynch non doveva più scendere a compromessi con la TV generalista, e poté scatenare il proprio estro creativo. Il risultato fu una stagione capace di elevare il mezzo come mai si era visto prima di allora.
Per tutte queste ragioni Twin Peaks non può essere non considerata una serie di culto da scoprire e riscoprire. Una produzione che continua ad essere godibile e a non invecchiare, perché il genio di David Lynch ha offerto a sé stesso ed al pubblico un qualcosa di così tangibile e intangibile allo stesso tempo da continuare a essere decifrato, goduto e riletto anche a distanza di 34 anni.
Twin Peaks è disponibile su TIMVISION.