Era luglio 2023, quando Voyager Space e Airbus hanno annunciato un accordo per una futura joint venture transatlantica per sviluppare, costruire e gestire Starlab, una stazione spaziale commerciale destinata a sostituire la Stazione Spaziale Internazionale. Già nel dicembre 2021, Voyager Space si era aggiudicata un contratto di partenariato pubblico-privato di 160 milioni di dollari dalla NASA per progettare Starlab nell’ambito del programma Commercial Destinations Free Flyer dell’agenzia.
Un passo avanti che proietta verso la sostituzione dell’ISS
Recentemente è stato siglato l’accordo formale che rende Starlab sempre di più una realtà. Durante il vertice spaziale dell’ESA, tenutosi a Siviglia il 6 Novembre, si è delineata l’intenzione di ESA, Airbus and Voyager Space di promuovere l’esplorazione in orbite basse diverse dalla Stazione spaziale internazionale. Il memorandum d’intesa firmato riflette l’ambizione dell’ESA di una transizione graduale dalla Stazione Spaziale Internazionale verso uno sfruttamento prolungato delle infrastrutture umane e robotiche nell’orbita terrestre bassa dopo il 2030, anche attraverso servizi commerciali. Durante il vertice dell’Agenzia spaziale europea, le due società e l’ESA hanno firmato un accordo che ha delineato i punti chiave per lo sviluppo scientifico e tecnologico, nonché il modo in cui la collaborazione offrirà una destinazione alternativa nell’orbita bassa della Terra.
Cosa succederà dopo la fine dell’ISS
Costantemente dotata di equipaggio dal 2000, la ISS è frutto della collaborazione tra Stati Uniti, Agenzia Spaziale Europea, Canada, Giappone e Russia. Grande più o meno come un campo da calcio, la ISS ha ospitato più di 260 astronauti provenienti da oltre 20 Paesi, tra cui diversi turisti spaziali. Al momento, la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) è il punto di riferimento per l’esplorazione in orbita bassa, ma è destinata a essere ritirata nel 2030 e il suo totale disarmo è previsto per il 2031. Dopo la fine della ISS, si prevede che le agenzie spaziali come l’ESA e la NASA si rivolgeranno sempre più a stazioni spaziali commerciali per mantenere una presenza umana nello spazio intorno alla Terra. Starlab svolgerà questo ruolo, almeno in parte, per conto delle agenzie spaziali dei singoli Stati membri dell’ESA. Il lancio è previsto per il 2028 e l’inizio delle operazioni per il 2029. Il progetto comprenderà l’accesso alle missioni degli astronauti e alla ricerca, oltre a fornire opportunità per lo sviluppo di attività commerciali. La stazione spaziale sarà sviluppata, costruita, posseduta e gestita da “Starlab Space”, il nome dato alla joint venture tra Airbus e Voyager Space.
Starlab e la ricerca
La ricerca a cui si aspira in Starlab potrebbe includere il tipo di esperimenti in ambito di scienze della vita che già si svolgono sulla ISS da oltre due decenni, come lo studio dell’influenza della microgravità dello spazio sugli esseri viventi. Inoltre, lo Starlab potrebbe ospitare ricerche sulla robotica avanzata e sull’intelligenza artificiale, tutte basate sulla tecnologia europea, con l’obiettivo di far progredire la scienza del vecchio continente.