Divenuta celebre per il fumetto di Alan Moore e il film V per Vendetta il 5 Novembre si celebra realmente un fatto storico. Si tratta di un complotto, orchestrato da alcuni cattolici estremisti, ai danni dell’allora Re Giacomo I d’Inghilterra. Un episodio che ancora oggi viene ricordato e celebrato in alcune parti del Regno Unito: fu il giorno in cui fallì un attentato alla vita del re. Ma cosa successe e perché la vicenda prese questo strano nome e chi era Guy Fawkes?
Ogni 5 di novembre, i sudditi del Re D’Inghilterra si ritrovano per festeggiare. Tuttavia è sotto gli occhi di tutto che dopo la Graphic Novel, e il film V per Vendetta, il giorno del 5 novembre è divenuto clamorosamente conosciuto anche fuori regno inglese. Sebbene ogni città avesse elaborato una propria tradizione, e non tutte si siano mantenute nel corso degli anni, rimane ancora ben ricordato ed apprezzato l’evento cardine della celebrazione: l’accensione di un grande falò attorno a cui ritrovarsi con gaudio, nonché il lancio di fuochi d’artificio come culmine dell’evento. La notte del 5 novembre è per questo nota nel Regno Unito come Bonfire Night, la Notte del Falò, e viene celebrata in Gran Bretagna, in alcune contee dell’Irlanda del Nord, nonché a Terranova e nel Labrador. Tra le ritualità più diffuse, c’era l’usanza di bruciare sul falò un fantoccio mascherato.
Tra le ritualità più diffuse, c’era l’usanza di bruciare sul falò un fantoccio mascherato.
Oggi questa parte della tradizione si è pressoché perduta, ed è un fatto curioso, visto che proprio il soggetto raffigurato è stato suo malgrado l’ispiratore di questa ricorrenza. Il fantoccio infatti ricorda un certo Guy Fawkes, un inglese vissuto nella seconda metà del XVI secolo, noto principalmente per essere stato un cruciale, benché non certo l’unico, partecipante alla Congiura delle Polveri, un tentativo di assassinare re Giacomo I Stuart all’apertura della sessione del Parlamento. Questo inglese è proprio il personaggio divenuto famoso con la storia di Alan Moore, trasformato ulteriormente in un’icona di ribellione attraverso la sua maschera. Moore mette in scena nella sua opera un enigmatico personaggio in lotta contro il governo fascista di un’Inghilterra distopica, e ne esalta il mistero raffigurandolo sempre col volto coperto dalla maschera di Guy Fawkes. La stessa figura del cospiratore diviene un motivo ispiratore per l’ignoto V, che sceglie la data del 5 novembre per mettere a segno i suoi attentati contro i simboli del potere e si richiama esplicitamente alla Congiura delle Polveri.
La causa della Congiura delle polveri
Tutto iniziò con la morte della regina Elisabetta I Tudor. Non avendo figli alla regina succedette Giacomo VI di Scozia, figlio della cugina di Elisabetta Maria Stuart (fatta giustiziare dalla sua stessa cugina nel 1587). Il giovane salì al trono con il nome di Giacomo I, Re d’Inghilterra. Il nuovo sovrano comincia il suo regno stipulando un trattato di pace con il re di Spagna Filippo III, trattato di pace che avrebbe dovuto garantire libertà di culto ai cattolici inglesi, ai margini della società durante il regno di Elisabetta I. Purtroppo come la storia insegna, in queste situazioni, il trattato non fu rispettato e la mancata promessa della libertà di culto fece insorgere la comunità cattolica. Nel maggio del 1604 alcuni estremisti cattolici, giunti ormai alla conclusione che era impossibile giungere ad un accordo pacifico con il re, si riunirono in una locanda per cospirare contro la corona. Di questo gruppo di facinorosi si ricordano Robert Catesby, Guy Fawkes, Thomas Percy, Tom Wintour e Jack Wright. Il piano, ideato dallo stesso Catesby, consisteva nel piazzare dei barili di polvere da sparo nei sotterranei del Parlamento inglese e farli esplodere in modo da uccidere il re, i suoi primi due figli e i membri del governo. Il progetto comprendeva anche il rapimento della principessa Elisabetta, terza figlia di Giacomo, per farla poi succedere al padre.
Il piano prevedeva di piazzare dei barili di polvere da sparo in una cantina – acquistata da Thomas Percy – situata sotto la Camera dei Lord.
Nei giorni precedenti l’episodio, tutto proseguì senza intoppi, con i congiurati che cominciano a disporre i barili di polvere da sparo, trasportandoli dalla casa di Catesby alla cantina attraverso il Tamigi. Gli ultimi dettagli del piano furono decisi nel mese di Ottobre del 1605: l’incaricato ad accendere la miccia era Guy Fawkes. Come nelle migliori rivoluzioni, tutto purtroppo cambia il 26 ottobre del 1605, quando una lettera anonima viene recapitata a Lord Monteagle, un membro del Parlamento. La lettera avvertiva il Lord di non recarsi alla seduta del Parlamento che si sarebbe svolta la notte tra il 4 e 5 novembre. Il parlamentare, avendo percepito la pericolosità, decide di consegnare la lettera al Consigliere del re, Robert Cecil, che dà immediatamente istruzioni di perquisire i sotterranei della Camera dei Lord. La notte prima tra il 4 e 5 novembre, le guardie del re Giacomo I d’Inghilterra trovano e arrestano Guy Fawkes, mentre ispezionano i sotterranei della Camera dei Lord scongiurando così un attentato al re e al parlamento: viene così sventata la cosiddetta “Congiura delle Polveri“. Dopo giorni di torture, Fawkes confessò il piano, consegnando di fatto anche gli altri congiurati alla “giustizia del Re”.
Guy Fawkes in arte V
Il personaggio di Fawkes è stato ovviamente riabilitato nel tempo, passando dall’essere un’attivista dell’anarchia fino a venir considerato un’icona di libertà: il V del fumetto è colmato dell’anarchismo di Moore e lo spinge all’esasperazione, arrivando a sacrificare tutto, compresa la propria umanità, per il raggiungimento del suo obiettivo. La determinazione per conseguire i suoi scopi lo fa diventare sanguinario quasi quanto il regime che combatte. Il V cinematografico, che lo eleva a simbolo globale di rivoluzione con la sua maschera bianca (usato anche da Anonymous) è diverso dalla controparte storica ovviamente, ma anche da quella del fumetto: la raffigurazione di un lato più umano e melanconico lo avvicina al pubblico e lo allontana dal titanismo della sua controparte. Tuttavia è giusto ricordare che quando la cultura popolare si impadronisce di un episodio storico e lo rielabora, tende spesso a caricarlo di significati assenti nel fatto originale, e che costituiscono piuttosto proiezioni di chi riporta quella storia. Le gesta del super-eroe V, sia nel film che nel fumetto, non ritrovano riscontro nella storia ed è proprio per questo che occorre fare attenzione e domandarsi se davvero quei caratteri che si stanno elogiando fossero presenti. Ciò è maggiormente valido se il fatto in questione nasce come un episodio oscuro e sconosciuto ai più, e l’occasione più ricorrente in cui viene appreso è la sua rielaborazione. E’ giusto ricordare che l’episodio della Congiura delle Polveri è rimasto confinato per anni nei limiti della cultura anglosassone, salvo guadagnare un’inaspettata popolarità in tutto il mondo a partire dagli anni ottanta del secolo scorso proprio grazie alla ricerca di Alan Moore con il suo fumetto. Moore che si è più volte discostato dal film, che secondo la sua idea prende una piega fin troppo personale e distinta rispetto al fumetto originale, spinge il lettore a non soffermarsi alla “maschera cinematografica”.
Le gesta del super-eroe V, sia nel film che nel fumetto, non ritrovano riscontro nella storia.
Ma perché fu scelto Guy Fawkes come esecutore materiale del colpo? In primo luogo, la sua esperienza militare gli aveva insegnato a maneggiare esplosivi con una certa sicurezza, ma soprattutto la lontananza dall’Inghilterra aveva reso il suo volto pressoché sconosciuto, facendo di lui l’uomo più indicato ad operare in incognito. Nominato da Percy come portiere della sua casa a Londra, sotto lo pseudonimo di John Johnson, Fawkes prese a trasportare sul posto i barili di polvere nera che avrebbero permesso il colpo. Nel frattempo gli altri cospiratori fornivano il materiale, allargavano il cerchio dei partecipanti alla congiura, e pianificavano il rapimento di Elisabetta per assicurarsi il controllo del futuro sovrano. Purtroppo sappiamo che la sua identità segreta non servì a nulla: la notte del 4 novembre, un drappello comandato da sir Thomas Knyvett colse sul fatto Guy Fawkes, che si aggirava per la cantina dotato di una lanterna e micce a lenta combustione. Fawkes venne arrestato e condotto alla Torre di Londra, dove in seguito alle torture rivelò l’identità sua e degli altri congiurati. Furano arrestati i cospiratori, processati e condannati per tradimento all’inizio del 1606, e alla fine giustiziati di fronte al Parlamento che avevano cercato di distruggere. Il mancato attentato e la salvezza del re furono festeggiati a Londra con grandi falò, e un mese dopo il mancato attentato la ricorrenza fu proclamata festa nazionale.
Ecco il perché del falò ad un fantoccio con pizzetto.
Quindi alla fine dei giochi Guy Fawkes non era l’amante della libertà che si crede abitualmente, anche post film. Piuttosto un fondamentalista religioso anche se le realtà di oggi sono ben diverse da quelle del Seicento. È anche vero che la sua leggenda si sia distaccata sensibilmente dalla sua storicità con le parole che di persona in persona tendono anche a cambiare del resto, i miti nascono proprio quando un fatto storico viene caricato di un significato simbolico. Difatti quando Alan Moore riadattò il suo personaggio, l’ha fatto con una sensibilità d’artista e non da storico, non aveva l’intenzione di creare una biografia, ma piuttosto creare una storia che potessi far schioccare una scintilla. Difatti il V del fumetto è una figura oscura e violenta, più vicina alla tradizione dei classici bombaroli e attentatori che non all’anarchismo liberale, e l’anarchia di cui si fa promotore non presenta alcuna certezza di star edificando un futuro migliore. Ed è qui che siamo arrivati, alla frase più famosa del film e del fumetto che purtroppo sta decadendo sempre più, trasformando il personaggio di Fawkes sempre più ad un mito quasi senza storia:
Ricordati sempre del Cinque Novembre. Non esiste ragione per cui la Congiura delle Polveri debba essere dimenticata.
La storia è semplice e va ricordata. Guy Fawkes cercò di assassinare re Giacomo I, fallì e fu giustiziato. Un riassunto di una vicenda complessa, dallo sfondo religioso, ma che è giusto riportare ai fatti. Tuttavia le storie vivono fin quando vengono raccontate, e spetta alla nostra generazione decidere quale versione portare avanti perché a volte una bugia bianca (a fin di bene) è più affascinante e dominante rispetto ad un triste e senza colori verità. Ovviamente ricordiamoci sempre del Cinque Novembre, e ricordiamoci anche cosa accadde davvero