Il CEO di X, Linda Yaccarino, ha annunciato che la piattaforma ha rimosso centinaia di account affiliati ad Hamas e intrapreso azioni per etichettare o eliminare decine di migliaia di contenuti dopo l’attacco del gruppo militante palestinese a Israele. Questa mossa è stata una risposta diretta all’ultimatum di 24 ore del Commissario europeo per il mercato interno e i servizi, Thierry Breton, che ha esortato Elon Musk a gestire la diffusione di disinformazione sulla sua piattaforma di messaggistica, precedentemente nota come Twitter e ora denominata X.
Misure più robuste contro i contenuti illegali
L’Unione Europea ha recentemente implementato il Digital Services Act (DSA), che impone alle grandi piattaforme online di adottare misure più robuste contro i contenuti illegali e di affrontare i rischi per la sicurezza pubblica. Linda Yaccarino, amministratrice delegata di X, ha dichiarato che X ha redistribuito le sue risorse e “riorganizzato internamente” per affrontare rapidamente la situazione, ma non ha specificato i dettagli delle modifiche apportate. La società ha anche risposto a oltre 80 richieste di rimozione ricevute dall’UE in modo tempestivo e ha sottolineato di non aver ricevuto avvisi da Europol (l’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione nell’attività di contrasto) riguardo a contenuti illegali sulla piattaforma.
L’occhio vigile dell’UE
Breton aveva precedentemente emesso un avvertimento simile a Meta, dando 24 ore alla società per informare l’UE sulle misure adottate contro la diffusione di disinformazione sulle sue piattaforme in seguito all’attacco a Israele da parte di Hamas. Lo aveva fatto anche con X, che però non era stato reattivo come il suo competitor.