L’Intelligenza Artificiale (IA) si presenta come un alleato nella lotta contro l’emicrania, un disturbo che affligge il 25% della popolazione italiana. Questo strumento tecnologico potrebbe svolgere un ruolo cruciale nell’individuazione precoce dei sintomi associati all’emicrania, consentendo un intervento tempestivo attraverso comportamenti specifici o trattamenti farmacologici.
Il progetto è stato avviato sotto la guida di Simona Sacco dell’Università dell’Aquila, che ha ottenuto finanziamenti dal Ministero dell’Università e della Ricerca per condurre ricerche volte a prevedere gli attacchi di emicrania e comprendere l’evoluzione della malattia.
In collaborazione con un team di ricercatori dell’Università della Calabria, il progetto mira a sviluppare un’applicazione mobile collegata a sensori in grado di raccogliere dati relativi a parametri biologici, stili di vita, qualità del sonno, e frequenza degli attacchi di emicrania, tra altri. Questi dati saranno successivamente analizzati dall’IA, che sarà incaricata di individuare segnali predittivi associati all’arrivo degli attacchi di emicrania. Questo è particolarmente cruciale perché gli attacchi di emicrania possono essere scatenati da una varietà di fattori, e comprendere l’intero contesto è essenziale per una diagnosi accurata.
L’importanza di questa ricerca è stata sottolineata nel Congresso Nazionale della Società Italiana per lo Studio delle Cefalee, ospitato dall’Università dell’Aquila dal 5 al 7 ottobre e organizzato dalla stessa Simona Sacco. La ricercatrice ha evidenziato che l’emicrania colpisce prevalentemente le donne, sia per motivi genetici che per l’influenza degli estrogeni, gli ormoni sessuali femminili, nel manifestarsi del disturbo. L’uso di nuove tecniche di apprendimento automatico offre un’opportunità significativa per migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da emicrania.
Questo progetto rappresenta solo l’inizio di un lungo processo di ricerca che potrebbe rivoluzionare il modo in cui l’emicrania viene diagnosticata e gestita, aprendo nuove strade nella prevenzione e nel trattamento di questo disturbo debilitante. L’IA offre la promessa di essere una risorsa preziosa nella lotta contro l’emicrania, fornendo segnali precoci che potrebbero migliorare significativamente la vita dei pazienti.