La sonda solare Parker della NASA ha attraversato una delle più potenti espulsioni di massa coronale (CME) mai registrate mentre effettuava uno dei previsti passaggi ravvicinati intorno al Sole. La NASA ha documentato questa straordinaria esperienza, combinando le immagini catturate dalla sonda in un emozionante filmato.
La missione della sonda solare Parker è parte dell’ambizioso sforzo scientifico della NASA per svelare i misteri della corona solare e del vento solare. Questo veicolo spaziale utilizza una tecnologia rivoluzionaria che gli consente di resistere al calore e alle radiazioni come nessun’altra missione simile.
Posizionandosi a soli 6 milioni di chilometri dalla superficie del Sole, la sonda Parker studia direttamente la formazione del vento solare, prendendo il nome dal dott. Eugene Parker, lo scienziato che teorizzò per primo l’esistenza di questo fenomeno. Lanciata nel 2018, la missione è prevista per almeno otto anni.
L’eccezionale viaggio di Parker attraverso la CME sta contribuendo a dimostrare una teoria formulata ben 20 anni fa sull’interazione tra queste enormi eruzioni coronali e la polvere interplanetaria. Questa scoperta ha importanti implicazioni per le previsioni meteorologiche spaziali, poiché queste eruzioni solari possono influenzare il “clima spaziale,” mettendo a rischio satelliti, comunicazioni, tecnologie di navigazione e reti elettriche terrestri.
La polvere interplanetaria è costituita da minuscole particelle provenienti da asteroidi, comete e pianeti, diffusa in tutto il sistema solare. La CME osservata ha spinto questa polvere fino a circa 9 milioni di chilometri dal Sole, ma essa è stata rapidamente reintegrata dalla polvere interplanetaria presente nel sistema solare.
Gli scienziati hanno monitorato l’interazione tra la CME e la polvere attraverso l’osservazione di una diminuzione della luminosità nelle immagini catturate dalla fotocamera WISPR (Wide-field Imager for Solar Probe) di Parker. Questo fenomeno si verifica perché la polvere interplanetaria riflette la luce, aumentando la luminosità nelle zone in cui è presente.
Le scoperte fatte dalla sonda Parker aprono nuove prospettive di studio sulla corona solare stessa, poiché sembra che la polvere interplanetaria influenzi la forma e la velocità delle CME. Ulteriori ricerche saranno necessarie per comprendere appieno queste interazioni, tenendo conto del ciclo di aumento dell’attività solare e cercando di catturare nuove immagini di questi rari fenomeni.