Tyrrhenian Link: autorizzato secondo tratto del cavo elettrico sottomarino tra Sicilia e Sardegna

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha rilasciato un’autorizzazione fondamentale per il progetto del secondo tratto del Tyrrhenian Link, un ambizioso progetto di infrastruttura energetica in Italia. Questo progetto prevede la realizzazione di un cavo elettrico sottomarino in corrente continua che collegherà la Sicilia alla Sardegna, estendendosi per una distanza di 480 chilometri e avrà una capacità di 1.000 megawatt.

L’annuncio di questa autorizzazione è stato reso pubblico da Terna tramite un comunicato ufficiale. Il Tyrrhenian Link rappresenta un progetto complesso, che include la realizzazione di due linee elettriche sottomarine in corrente continua. Una di queste linee collegherà la Campania alla Sicilia, mentre l’altra collegherà la Sicilia alla Sardegna. L’intera infrastruttura avrà una lunghezza complessiva di 970 chilometri e una capacità di 1.000 megawatt per ciascuna tratta. Il primo tratto, tra la Sicilia e la Campania, aveva già ottenuto l’autorizzazione necessaria. Ora, con questa nuova autorizzazione, il secondo tratto, che collega la Sicilia alla Sardegna, può essere avviato.

La realizzazione dell’intero progetto richiederà un investimento considerevole da parte di Terna, stimato intorno a 3,7 miliardi di euro. Questo progetto coinvolgerà anche un vasto numero di imprese, ben 250, che parteciperanno alla sua realizzazione. Il Tyrrhenian Link rappresenta un passo importante verso l’obiettivo di eliminare gradualmente l’uso del carbone, come previsto dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (Pniec) del 2019, che è stato confermato nell’aggiornamento del 2023.

Il progetto sarà realizzato in fasi successive e dovrebbe essere completato entro il 2028. La lunga tratta ovest del cavo, lunga 480 chilometri, collegherà Termini Imerese (Palermo) a Quartu Sant’Elena (Cagliari). Questo tratto utilizzerà principalmente strade già esistenti per circa 30 chilometri, minimizzando l’impatto ambientale e paesaggistico della nuova infrastruttura. Le stazioni di conversione saranno costruite in aree adiacenti alle stazioni elettriche esistenti, rispettando l’ambiente circostante.

Per la posa dei cavi marini presso gli approdi, verrà utilizzata la tecnica della perforazione teleguidata (trivellazione orizzontale controllata Toc). Questa tecnica è stata scelta per ridurre al minimo l’interferenza con la flora marina e per limitare l’impatto delle operazioni sulla costa e sugli habitat marini sensibili.

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