Di fronte alla crescente pressione della Cina, che ha accelerato i suoi sforzi di approvvigionamento di armi convenzionali nei mesi recenti, il Pentagono ha deciso di puntare sui caccia da guerra senza pilota.

Lunedì il Pentagono ha annunciato l’espansione del suo programma di produzione di droni americani. La USAF ha chiesto al Congresso un maxi-finanziamento da 6 miliardi di dollari (spalmato su un periodo di 5 anni) che, tra le altre cose, andrà a sostenere la costruzione di un’impressionante flotta composta esclusivamente dai nuovi XQ-58A Valkyrie, cioè veicoli aerei senza pilota progettati per la ricognizione e i combattimenti. Un solo Valkyrie costerà ai contribuenti americani circa 3 milioni di dollari.

Il Valkyrie è sviluppato da Kratos Defense & Security Solutions come parte del programma USAF Low Cost Attritable Strike Demonstrator (LCASD). Un singolo drone può trasportare mezza tonnellata di munizioni.

L’XQ-58 è progettato come un aereo di scorta stealth da utilizzare insieme ai caccia F-22 e F-35 durante missioni di combattimento, ma l’USAF vede l’aeromobile svolgere una varietà di ruoli, grazie alla sua forte versatilità: può essere equipaggiato con un ricco arsenale di equipaggiamenti, sensori e armamenti diversi — a seconda delle necessità.

Il Valkyrie non è un drone come tutti gli altri. Non sarà semplicemente controllato da remoto: il veicolo è alimentato da una sofisticata intelligenza artificiale che, nei primi test di volo, si è già dimostrata estremamente precisa e affidabile.

«È una sensazione davvero strana», ha commentato il maggiore Ross Elder, pilota della USAF che ha volato assieme ad uno dei droni a guida autonoma durante una missione di test. «Sto volando a fianco a qualcosa che è in grado di prendere decisioni in autonomia e quel qualcosa non è una mente umana».