Uno studio condotto dall’Università Milano-Bicocca ha rivelato che in Europa si sono verificati oltre 2 milioni di casi di epatite acuta B e quasi mezzo milione di casi di epatite C nel 2019. Questo studio, intitolato ‘Hepatitis B and C in Europe: an update from the Global Burden of Disease Study 2019’ e pubblicato su The Lancet Public Health, è il primo del suo genere in Europa e ha come primo autore Paolo Angelo Cortesi, un ricercatore del Cesp della Bicocca. Il lavoro è stato realizzato in collaborazione con il Global Burden of Diseases, Injuries, and Risk Factors Study, coordinato dall’Institute for Health Metrics and Evaluation dell’Università di Washington.

Gli esperti hanno stimato che ci sono stati 8,24 milioni di casi di cirrosi correlata all’Hbv (virus dell’epatite B) e 11,87 milioni correlata all’Hcv (virus dell’epatite C) in Europa. Queste malattie hanno causato quasi 25mila decessi dovuti alla cirrosi correlata all’Hbv e circa 37mila decessi dovuti alla cirrosi correlata all’Hcv. Inoltre, si sono verificati 9mila decessi a causa del cancro al fegato correlato all’Hbv e 23mila decessi dovuti al cancro al fegato correlato all’Hcv.

Tuttavia, ci sono anche buone notizie nel rapporto. Tra il 2010 e il 2019, il carico della cirrosi dovuta all’Hbv e all’Hcv è diminuito. Le riduzioni più significative sono state osservate nella cirrosi Hbv correlata e nell’epatite B acuta, con una diminuzione del 20,6% nella prevalenza e una diminuzione del 33,19% nella mortalità per la prima malattia, e una diminuzione del 22,14% nell’incidenza e una diminuzione del 33,27% nella mortalità per la seconda malattia.

Nonostante questi miglioramenti, nel decennio non sono state osservate variazioni nei tassi standardizzati di incidenza, prevalenza, mortalità e anni di vita persi per disabilità (Dalys) per il cancro al fegato correlato all’Hbv e all’Hcv. Inoltre, è stato notato un aumento nel numero assoluto di casi in tutte le età, con un incremento del 16,41% nella prevalenza.

Secondo gli autori dello studio, Paolo Cortesi e Lorenzo Mantovani, questi risultati indicano che ci sono ancora notevoli sfide legate all’Hbv e all’Hcv in Europa, e che l’obiettivo di eliminare queste malattie entro il 2030 è ancora lontano dall’essere raggiunto.