La lettura è molto importante, sono tantissime le persone che leggono per passione e divertimento anche se ad oggi sono in calo. Una ricerca molto recente ha sottolineato come effettivamente sono sempre meno le persone che leggono regolarmente.

I risultati sono stati resi noti dalla Reading Agency, secondo cui il 50% del Regno Unito afferma di non leggere regolarmente e quasi 1 su 4 giovani di età tra i 16 e 24 anni, afferma di non aver mai letto. Oggi la gente preferisce i video piuttosto che la lettura. Purtroppo però questo ha delle implicazioni. Scegliere i video piuttosto che un testo va ad influenzare il nostro cervello? A dare una risposta a questo quesito è stato un nuovo studio pubblicato su Neuroimage.

lettura effetti sul cervello

Le differenze nell’anatomia del cervello: implicazioni della lettura

I ricercatori hanno analizzato i dati open source di oltre 1.000 partecipanti ed hanno scoperto che i lettori con diverse capacità presentavano delle caratteristiche piuttosto distintive nell’anatomia del cervello. Dallo studio è emerso inoltre che la struttura di due regioni dell’emisfero sinistro, importanti per il linguaggio, era diversa nelle persone che sapevano leggere bene. Una di questa era la parte anteriore del lobo temporale. Il polo temporale sinistro avrebbe una funzione ovvero quella di associare e categorizzare diversi tipi di informazioni significative.

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Per poter assemblare il significato di una parola ad esempio braccio, questa regione del cervello va ad associare le informazioni visive, quelle motorie e quelle sensoriali che trasmettono poi le braccia si muovono, si sentono e si mostrano. L’altra parte era il giro di Heschi, una piega sul lobo temporale superiore che contiene all’interno la corteccia uditiva. Chi presentava la parte anteriore più grande del lobo temporale nell’emisfero sinistro rispetto a quello destro, presentava una migliore capacità di lettura.

La ricerca mostra come la variazione nello spessore corticale non traccia una semplice linea di demarcazione tra persone con o senza dislessia. La struttura del cervello può dunque dirci tanto sulla capacità di lettura, anche se va sottolineato come questo possa cambiare quando impariamo una nuova abilità.