Nei primi cinque mesi del 2023, il settore privato ha assistito a un notevole aumento dei contratti di lavoro, con un totale di 3.407.947 nuovi rapporti attivati. Questo dato è da confrontare con le cessazioni, che sono state 2.598.276 nello stesso periodo, risultando in un saldo positivo di 809.671 nuovi contratti. Tra questi contratti, 274.230 sono di tipo a tempo indeterminato, mentre 191.278 sono contratti a termine.
Tuttavia, un dato interessante emerso dall’Osservatorio Inps è che nel mese di maggio, la variazione netta dei contratti a tempo determinato ha superato quella dei contratti a tempo indeterminato. Nel dettaglio, sono stati attivati 50.047 nuovi contratti a tempo determinato, rispetto ai 23.867 contratti a tempo indeterminato.
L’Osservatorio Inps ha anche evidenziato un aumento delle trasformazioni da contratti a tempo determinato a contratti a tempo indeterminato, con un totale di 340.000 trasformazioni registrate fino a maggio 2023. Questo rappresenta un aumento del 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Nel contesto dei contratti precari, i lavoratori impiegati con Contratti di prestazione occasionale (Cpo), noti come voucher, hanno raggiunto le 17.000 unità a maggio, registrando un aumento del 9% rispetto al maggio 2022. Tuttavia, l’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva si attesta a soli 250 euro.
D’altro canto, i lavoratori pagati tramite i titoli del Libretto famiglia (Lf) sono stati circa 12.000 a maggio, con una diminuzione del 4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. L’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva è stato di 192 euro.