Il 12 agosto è la Giornata mondiale dell’elefante, un’opportunità per approfondire la conoscenza di questi maestosi esseri. La proboscide dell’elefante, costituita da ben 50.000 muscoli, è incredibilmente versatile e viene utilizzata per una varietà di funzioni, tra cui alimentarsi, bere, respirare, comunicare, annusare, combattere e altro ancora. Gli elefanti possono dimostrare una preferenza per l’uso della proboscide sinistra, mostrando un certo grado di lateralità.
Hanno un olfatto eccezionale, superiore di 160 volte rispetto a quello umano e persino a quello dei segugi. Oltre a scavare pozzi d’acqua utili per altre specie, comunicano attraverso ultrasuoni e nelle comunità di elefanti, sono le femmine a detenere spesso il ruolo guida, istruendo i giovani. La gestazione può durare fino a 22 mesi, mentre la loro longevità raggiunge i 70 anni. Gli elefanti dimostrano abilità sorprendenti, come l’autocura utilizzando foglie e l’aiuto reciproco durante il parto.
Oltre al loro ruolo di “giardinieri” e “ingegneri” ecologici, gli elefanti hanno un impatto importante sugli ecosistemi. Consumando una vasta gamma di frutti provenienti da differenti alberi, favoriscono la dispersione dei semi e contribuiscono alla crescita di nuove piante, specialmente in ambienti aridi come la savana. Tuttavia, la loro presenza può anche essere quella di “bulldozer”, modificando l’ambiente calpestando cespugli, abbattendo alberi e creando sentieri e radure, generando nuovi habitat per altre specie.
Sfortunatamente, gli elefanti africani sono ora a rischio di estinzione. Nel corso dell’ultimo secolo, il loro numero è diminuito drammaticamente, passando dai circa 12 milioni di individui stimati un secolo fa, a soli 415.000 secondo il più recente censimento. Due specie di elefanti africani esistono attualmente: l’elefante di savana è classificato come “in pericolo”, mentre l’elefante di foresta è considerato in “pericolo critico”, con un rischio elevato di estinzione imminente. Il bracconaggio è un fattore cruciale per il declino di entrambe le specie, con circa 20.000 elefanti uccisi illegalmente ogni anno per il commercio di avorio. Questo problema è aggravato dai conflitti con le comunità locali causati dalla perdita dell’habitat naturale.
Un fenomeno preoccupante correlato al bracconaggio è l’osservazione di elefanti femmina senza zanne. In Mozambico, il numero di femmine nate senza zanne è in aumento. Questa caratteristica, precedentemente riscontrata nel 2-4% dei casi, ora riguarda quasi un terzo delle femmine. Studi condotti in diverse parti dell’Africa rivelano una tendenza simile, con elefanti femmina che nascono senza zanne o con zanne più piccole.