Diabete di tipo 1: i ricercatori sviluppano terapia basata su nanotecnologie

I ricercatori del Centro di Ricerca Pediatrico Romeo ed Enrica Invernizzi dell’Università degli Studi di Milano hanno raggiunto un importante traguardo nello sviluppo di una terapia per il diabete di tipo 1. Grazie all’utilizzo di nanotecnologie, hanno creato una piattaforma innovativa per il targeting delle cellule T effettrici sia nei linfonodi pancreatici che nel pancreas.

La strategia terapeutica si basa sull’uso di un anticorpo monoclonale (mAb) anti-CD3 incapsulato in nanoparticelle, la cui superficie è coniugata con un anticorpo in grado di riconoscere le Hevs (high endothelial venules) presenti sia nei linfonodi pancreatici che nel pancreas. Questo permette il rilascio mirato dell’anti-CD3 mAb nei tessuti bersaglio. Nei topi Nod (non-obese diabetic) iperglicemici, che sviluppano spontaneamente il diabete di tipo 1, il trattamento con queste nanoparticelle ha portato a una significativa remissione della malattia rispetto ai gruppi di controllo.

Le Hevs sono risultate essere fondamentali in questa terapia, poiché i ricercatori hanno scoperto che nel pancreas di topi Nod e di pazienti con diabete di tipo 1 vi sono Hevs di nuova formazione. Grazie a questa scoperta, il trattamento che mira a queste cellule può essere utilizzato per rilasciare in modo specifico agenti immunoterapici nei linfonodi pancreatici e nel pancreas, con l’obiettivo di sopprimere efficacemente l’attacco autoimmune che causa il diabete.

I risultati della ricerca hanno mostrato che trattando i linfociti T dei topi Nod iperglicemici con le nanoparticelle in vitro, si è registrata una significativa riduzione delle cellule T effettrici e una diminuzione nella produzione di citochine pro-infiammatorie. Questa piattaforma basata su nanotecnologie ha dimostrato di preservare le isole pancreatiche, ridurre le cellule T effettrici e aumentare le cellule T regolatorie, portando a una guarigione del diabete autoimmune in un modello preclinico di diabete di tipo 1.

Sebbene siano necessari ulteriori studi per confermare questi risultati e perfezionare la terapia, questi dati rappresentano un importante punto di partenza per l’implementazione di una strategia terapeutica efficace per il trattamento dei pazienti affetti da diabete di tipo 1. La collaborazione tra il Centro di Ricerca Pediatrico Romeo ed Enrica Invernizzi, il Brigham and Women’s Hospital e la Harvard Medical School ha dimostrato il potenziale delle nanotecnologie nel campo della medicina e ha aperto nuove prospettive per il trattamento di questa complessa malattia.

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