Scoperti relitti di tre navi romane vicino alla Tunisia

Come riportato da The National, un progetto promosso dall’UNESCO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, ha scoperto nuovi relitti al largo delle coste tunisine risalenti al I secolo a.C. I relitti sono stati rinvenuti in un tratto particolarmente insidioso del Banco di Skerki, una regione al largo delle coste della Sicilia e della Tunisia. Le acque pericolose hanno fatto affondare più di una nave nel corso dei secoli, rendendo il fondo dell’oceano ricco di storia – e di tesori. I saccheggiatori più ambiziosi hanno divorato l’area, ma gli scienziati stanno lavorando per preservare il patrimonio culturale che si trova sotto l’acqua. Lo sforzo congiunto di scienziati provenienti da Italia, Francia, Croazia, Algeria, Egitto, Spagna, Marocco e Tunisia ha portato alla scoperta di tre nuovi relitti e ha fornito informazioni più dettagliate su diversi relitti osservati in precedenza. Grazie alla robotica ormai all’avanguardia ha sorvegliato l’area pericolosa, riportando 400 ore di video e più di 20.000 immagini fisse. I tre relitti appena scoperti sono stati rinvenuti nel Keith Reef, una delle aree più pericolose dello Skerki Bank. Il più antico tra i tre tra sembra essere una nave mercantile. Sono state trovate anche navi in metallo e in legno, che si stima risalgano alla fine del 1800 o all’inizio del 1900. I relitti rappresentano una storia condivisa tra i Paesi dell’area.  Gli archeologi hanno sottolineato l’importanza della loro ricerca, osservando che i relitti sono vulnerabili, non solo ai saccheggiatori, ma anche ai cambiamenti climatici e ai processi naturali di degrado dell’oceano. La scoperta dei tre relitti ha convalidato un team che lavorava al progetto dal 2018. I rilievi si sono svolti nel 2022 e i risultati sono stati pubblicati di recente. Un documentario sul lavoro svolto dal team per scoprire i relitti sarà proiettato a Parigi nel corso dell’anno.

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