Fast and Furious: l’evoluzione di un franchise di successo

Fast and Furious

Era il 2001 quando faceva il suo esordio nelle sale cinematografiche il film Fast and Furious, un titolo che avrebbe dato origine ad una saga che prosegue ad oltre vent’anni di distanza, e che è stata capace di generare altri dieci capitoli. In occasione dell’uscita al cinema il 18 maggio di  Fast X, ripercorriamo le tappe che hanno portato avanti questa saga, citando i film che hanno segnato una svolta nel percorso di Fast and Furious, rendendola allo stesso tempo varia e simile a sé stessa. 

Le auto, l’azione, lo spionaggio ed il viaggio

Fast & Furious 8

Nel primo Fast and Furious troviamo come protagonista Brian O’Conner (interpretato da Paul Walker), un agente di polizia che s’inserisce sotto copertura all’interno di una banda di gare clandestine a Los Angeles. Sarà in questa occasione che conoscerà Dominic Toretto (l’iconico Vin Diesel), colui che intende vivere la vita “un quarto di miglio alla volta”. Nel primo film della saga troviamo una storia che mescola thriller, racconto di vita da strada, ed action automobilistico. All’epoca era il 2001, poteva considerarsi quasi un’innovazione l’idea di mescolare questi generi, o quantomeno di riuscirli a miscelare in questa maniera. Il primo Fast and Furious è un film capace di coinvolgere l’appassionato di film con automobili, i fan delle storie poliziesche all’americana, ed anche chi vuole immergersi in uno spaccato di vita particolare, che in questo caso è la periferia di Los Angeles e la sua comunità latina.

Il primo Fast and Furious aveva al suo interno già i semi del successo di questa saga, tranne uno: il viaggio.

Il terzo capitolo, intitolato The Fast and the Furious: Tokyo Drift, sposta la sua attenzione su una location diversa rispetto a Los Angeles, e lo fa in maniera marcata. Il protagonista della storia non è Dominic Toretto, assieme al suo gruppo di amici, ma Sean Boswell, un giovane che viene spedito in ritiro punitivo in Giappone, dove però riuscirà ancora una volta a cacciarsi nei guai, considerando che dovrà scontrarsi in una serie di gare di drifting con il nipote di un boss. A supportarlo ci sarà Han Lue, membro della squadra di Dominic Toretto. Le pieghe dell’universo narrativo di Fast and Furious iniziano così ad espandersi, ed a creare un collegamento con un’altra saga che cerca di spaziare tra luoghi e situazioni completamente differenti: quella di James Bond. Le storie di 007 a loro volta hanno ispirato Mission: Impossible, con l’idea di prendere i personaggi protagonisti non dando loro “fissa dimora” ma portando tutti gli elementi delle storie in giro per il mondo. Un fattore che è divenuto un marchio per alcune saghe cult, come quella di Fast and Furious. Per riuscire a fare un’operazione del genere occorre però essere ben identificabili, ed il franchise con Vin Diesel protagonista ha un paio di elementi riconoscibili in ogni parte del mondo: la presenza di auto veloci ed all’avanguardia (quasi fantascientifiche), una trama spy e thriller, la famiglia Toretto che ovunque e sempre cercherà di restare unita.

Fast and Furious

Fast and Furious 5 sposta la sua orbita in Brasile, con Mia Toretto e l’ex agente Brian O’Conner che s’impegnano a far evadere Dominic Toretto dopo la cattura. Cosa riesce a rendere un gruppo di fuorilegge che organizzano gare clandestine ed un agente di polizia, prima nemici dello Stato, successivamente collaboratori, e poi ancora avversari e di nuovo alleati? Nell’universo di Fast and Furious diversi elementi discutibili vengono resi credibili dai sentimenti e dagli affetti messi in gioco. Brian è un poliziotto, ma è innamorato di Mia Toretto, ed allo stesso tempo riconosce in Dominic una purezza di intenti e sentimenti. Ed è per questo motivo che un uomo di legge andrà ad infrangere dei principi di vita civile, per non contravvenire a quelli dei propri sentimenti. Questa è uno dei punti di forza e di credibilità di tutta la saga di Fast and Furious, che non smentisce mai le sue basi, anche quelle puramente sentimentali. Ed è per questo motivo che, anche in mezzo a situazioni sempre più estreme, gli appassionati della saga vogliono continuare a seguire il gruppo di amici e della famiglia Toretto un po’ ovunque. Perché nei film di Fast and Furious si crea un po’ quell’effetto di fratellanza che accomuna i giocattoli di Toy Story: se si cade nel fuoco ci si va tutti insieme.

Il senso della famiglia e quel legame con James Bond

Fast and Furious

Gli elementi che accomunano Fast and Furious e la saga di James Bond proseguono anche nella rappresentazione dei villain, che, a mano a mano che la saga prosegue nel suo percorso, anch’essi diventano sempre più estremi e fumettistici. Sotto questo punto di vista c’è da analizzare direttamente lo spin-off Fast & Furious – Hobbs & Shaw del 2019, che ha messo al centro dell’attenzione un vero e proprio super villain impersonato da Idris Elba. I due protagonisti interpretati da Jason Statham e Dwayne Johnson se la devono vedere con il villain Brixton Lore, un agente dell’Eteon  che è dotato di impianti cibernetici avanzati che gli permettono di avere capacità sovrumane. Ma, anche in questo caso, la forza dell’alleanza e della fratellanza riuscirà a vincere anche ciò che, apparentemente, è invincibile. Perché la saga di Fast and Furious cerca di spingersi sempre più verso l’impossibile, a volte creando quasi un effetto parodistico.

Ma ciò che porta gli appassionati a credere ancora nella storia di Fast and Furious è il senso di unità e fratellanza del gruppo, e lo scoprire fino a dove si potranno spingere, ancora una volta.

In Fast & Furious 9 – The Fast Saga abbiamo visto i personaggi toccare addirittura lo Spazio, con il senso del limite spinto ancora più in avanti. Sembra che la strada da percorrere (con auto e mezzi inverosimili, ovviamente) possa portare verso luoghi e situazioni inimmaginabili. Ed il pubblico ne vuole sempre di più. Fast and Furious è riuscita anche a sopportare e sopravvivere alla morte di uno dei suoi interpreti principali, quel Paul Walker che rappresentava l’ossatura della famiglia Toretto, anche se come figura acquisita. La saga è riuscita a cavalcare anche le peggiori tempeste proprio per questo legame profondo che accomuna i personaggi. Perché l’essenza di ogni storia da raccontare è proprio questa: creare una catarsi attraverso nuove vite da vivere. Ed i sentimenti della saga di Fast and Furious sono così forti da essere vividi anche nella nostra realtà. Al punto che lo stesso Vin Diesel due anni fa ha accompagnato all’altare Meadow Walker, la figlia di Paul, a testimonianza di un legame viscerale sia fuori che dentro il set. L’evoluzione di un franchise di successo quali è Fast and Furious sta tutta in questi due elementi: l’azione ed il sentimento. Si corre a velocità folli, si sente la vita bruciare, ma lo si fa insieme, un quarto di miglio alla volta.

                Fast X, l’ultimo capitolo della saga di Fast and Furious, vi aspetta al cinema da giovedì 18 maggio.

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