Il dolore è uno dei sintomi più comuni e debilitanti tra i pazienti affetti da cancro. Spesso i farmaci convenzionali, come gli oppioidi, non sono sufficienti a garantire un adeguato sollievo e possono causare effetti collaterali indesiderati. Per questo motivo, alcuni pazienti si rivolgono alla cannabis terapeutica, una sostanza vegetale che contiene principi attivi come il tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD), che possono interagire con il sistema nervoso e modulare la percezione del dolore. Uno studio, pubblicato online su BMJ Supportive & Palliative Care, ha esaminato gli effetti della cannabis terapeutica su 358 adulti con cancro in Canada, seguiti per 12 mesi. I pazienti hanno ricevuto prodotti a base di cannabis con diverse proporzioni di THC e CBD, prescritti e monitorati da operatori sanitari qualificati. Lo studio ha valutato l’intensità del dolore, l’uso di altri farmaci e gli effetti avversi della cannabis terapeutica. I risultati hanno mostrato che la cannabis terapeutica ha ridotto in modo significativo il dolore peggiore e medio, la gravità complessiva del dolore e l’interferenza del dolore con la vita quotidiana dei pazienti. Inoltre, i pazienti hanno diminuito il numero totale di farmaci assunti, in particolare gli oppioidi. I prodotti con un equilibrio paritario tra THC e CBD sono risultati più efficaci rispetto a quelli con una prevalenza di uno dei due principi attivi. La cannabis terapeutica è stata anche ben tollerata dai pazienti, con pochi effetti avversi gravi. Si tratta di uno studio osservazionale e, come tale, non può stabilire la causa di questi benefici, avvertono i ricercatori. I ricercatori concludono dicendo che i dati suggeriscono un ruolo per la cannabis terapeutica come opzione di trattamento sicura e complementare nei pazienti con cancro che non riescono a raggiungere un adeguato sollievo dal dolore attraverso gli analgesici convenzionali, come gli oppioidi”.