La carenza di amoxicillina rappresenta un grave problema per la salute dei bambini e non solo. L’antibiotico è infatti il farmaco di primo intervento per le patologie infettive più comuni, ma purtroppo da novembre 2022 la sua disponibilità si è aggravata, portando i pediatri a prescrivere alternative terapeutiche meno appropriate, con un aumentato rischio di effetti avversi.
La situazione è stata denunciata dall’Associazione culturale pediatri, con il supporto della Società italiana di pediatria e della Federazione italiana medici pediatri, che hanno scritto all’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) per attivare iniziative adeguate a sopperire alla carenza di farmaci essenziali.
Secondo i medici, la causa principale della carenza di amoxicillina potrebbe essere il basso prezzo del farmaco, che non invoglia l’industria farmaceutica a produrlo. Ciò ha costretto i pediatri a prescrivere antibiotici alternativi meno sicuri, con un maggior rischio di effetti avversi. In particolare, la faringotonsillite da streptococco beta-emolitico di gruppo A, l’otite e la polmonite batterica sono patologie per le quali l’amoxicillina rappresenta la scelta terapeutica più appropriata, ma la sua carenza obbliga i medici a ricorrere ad alternative meno efficaci e più costose.
La situazione è ancora più grave se si considera il problema dell’antibiotico-resistenza. L’abuso di antibiotici e l’uso inappropriato di farmaci alternativi possono infatti favorire lo sviluppo di batteri resistenti agli antibiotici, una minaccia per tutta la comunità. Secondo i pediatri, è fondamentale che l’Aifa adotti misure adeguate per garantire la disponibilità di amoxicillina, un farmaco essenziale per la salute dei bambini e la lotta all’antibiotico-resistenza. Solo in questo modo si potrà garantire una terapia sicura ed efficace per le patologie infettive più comuni.