Un’ordinanza anti-spreco idrico, emanata dai sei Comuni della provincia di Treviso, ha posto l’accento sull’importanza di utilizzare l’acqua potabile solo per usi alimentari e igienico-sanitari, in un momento di emergenza idrica che ha interessato molte zone del Veneto. In particolare, è stato consigliato di preferire la doccia al bagno nella vasca, in quanto si tratta di una soluzione che permette di limitare lo spreco di acqua.
L’ordinanza, che fa riferimento anche alla direttiva emanata dalla Regione Veneto per contrastare la scarsità idrica, vieta l’utilizzo dell’acqua potabile e da pozzo artesiano per il lavaggio di cortili e piazzali, di automobili, per il riempimento di vasche e fontane e per l’irrigazione di prati e giardini privati. L’acqua può invece essere utilizzata per i servizi pubblici di igiene urbana, per il verde pubblico, per i campi da gioco, per l’utilizzo zootecnico o produttivo, per le piantine negli orti familiari e i piccoli vasi di fiori.
I sei sindaci che hanno sottoscritto l’ordinanza hanno dichiarato di voler sensibilizzare la popolazione sull’importanza di un impegno condiviso per contrastare la scarsità idrica, che è causata sia dai cambiamenti climatici che dal poco rispetto per un bene prezioso come l’acqua. Per questo motivo, l’ordinanza contiene anche degli inviti senza sanzioni, come l’installazione di dispositivi frangigetto nei rubinetti, che possono consentire un risparmio idrico fino al 50%, o l’utilizzo parsimonioso dell’acqua per lavarsi i denti o radere la barba.
In particolare, è stato consigliato di preferire la doccia al bagno nella vasca, in quanto si tratta di una soluzione che permette di limitare lo spreco di acqua. Infatti, mentre un bagno nella vasca può consumare fino a 200 litri di acqua, una doccia di 5-10 minuti ne consuma solo circa 50-100 litri. Inoltre, utilizzando la doccia è possibile anche regolare la temperatura dell’acqua in modo da evitare lo spreco di acqua calda.