Secondo una recente ricerca condotta da SWG per Italian Tech e Telefono Azzurro, il 75% dei bambini tra i sei e i nove anni possiede già uno smartphone, mentre la percentuale sale al 96% nella fascia d’età compresa tra i 10 e i 13 anni. Inoltre, un terzo dei bambini utilizza il proprio smartphone in totale autonomia, lontano dallo sguardo dei genitori.

Sebbene ormai pressoché ogni produttore di smartphone, videogiochi e app offra ai genitori strumenti efficaci per monitorare l’attività online dei loro figli, in realtà solo una (nutrita) minoranza degli adulti è a conoscenza e usa attivamente le funzioni di parental control. Secondo l’indagine, solo il 36% dei genitori utilizza il parental control per monitorare l’uso dello smartphone dei propri figli. La ricerca analizza le abitudini e i rischi dell’uso degli smartphone tra i più giovani ed è stata presentata in occasione dell’Internet Safer Day, che si è tenuto alla Camera dei Deputati ad inizio febbraio.

La ricerca ha inoltre rivelato che il 60% degli italiani considera lo smartphone un’innovazione positiva, che ha migliorato la qualità della vita. Tuttavia, ci sono anche alcune preoccupazioni legate alla privacy e al benessere psicologico, con un focus sulla “nomofobia“, ovvero la paura di rimanere sconnessi dal proprio dispositivo. Infatti, il 40% degli italiani afferma di soffrire di nomofobia, con un’incidenza maggiore tra i lavoratori e chi vive nelle grandi città.