BuzzFeed sta usando ChatGPT per scrivere numerose guide di viaggio

BuzzFeed fa parte della compagine di siti d’informazione che ha scelto di affidare parte della produzione dei suoi articoli – specie quelli scritti più per gli algoritmi di Google che per un pubblico di lettori – alle intelligenze artificiali. Come molti altri siti – tra cui CNET -, anche BuzzFeed si è affidato alla tecnologia sviluppata da OpenAI, ChatGPT. In data odierna, il Garante della Privacy ha ordinato, con effetto immediato, lo stop agli accessi a ChatGPT dall’Italia. È la prima autorità a livello mondiale ad aver preso di mira OpenAI con un simile provvedimento.

Inizialmente BuzzFeed ha usato le IA per generare alcuni articoli relativamente innocui: soprattutto quiz infarciti di annunci pubblicitari (del calibro di “Quale personaggio della [inserire serie TV] sei”). Ora il colosso dell’editoria online ha compiuto un nuovo passo in questa direzione, appaltando alle IA anche la produzione di numerose guide di viaggio.

BuzzFeed chiama la sua IA “Buzzy” e i lettori vengono avvisati ogni volta che stanno leggendo un contenuto scritto da un’IA (e ovviamente supervisionato e corretto da un redattore). Attualmente, Buzzy ha già scritto 44 guide di viaggio, che coprono mete come il Marocco, Stoccolma e Cape May, New Jersey. Gli articoli sono “scritti con l’aiuto di Buzzy the Robot (aka il nostro assistente creativo AI) ma alimentati da idee umane”, dice BuzzFeed sul profilo di Buzzy.

“Questo articolo nasce da una collaborazione tra il giornalista X e Buzzy”, si legge nell’intestazione di ciascun contenuto generato in questo modo. ArsTechnica suggerisce che gli articoli scritti da Buzzy si riconoscano abbastanza facilmente dall’uso esasperato di alcune frasi fatte. Ad esempio, praticamente ognuno dei 44 articoli include la frase “so benissimo a cosa stai pensando”, prima di introdurre una domanda retorica; o, ancora, “gemma nascosta” è un’altra frase molto ricorrente.

BuzzFeed, alla parti di VICE Media, è un colosso dell’editoria nativo digitale, cioè quelli nati tra il 2006 e il 2010 con l’intento di sfruttare le potenzialità offerte dai social network. Si occupa soprattutto di articoli dedicati ad un pubblico generalista, con titoli vivacemente clickbait su argomenti “glamour”. BuzzFeed aveva lanciato anche un sito d’informazione vero e proprio – BuzzFeed News – che nel corso degli anni aveva portato a segno numerosi scoop, aggiudicandosi altrettanti importanti premi giornalistici: è stato chiuso nel 2022 per concentrare tutte le risorse sui contenuti più frivoli e redditizi del sito principale.

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