Riciclo chimico: appello all’UE per il bilancio di massa

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Il riciclo chimico è un’opzione importante per il trattamento dei rifiuti plastici non recuperabili attraverso il riciclo meccanico, ed è una delle soluzioni necessarie per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica e circolarità al 2050 nell’Unione Europea. In questo senso, 31 associazioni industriali europee, molte delle quali attive nei settori chimico e delle materie plastiche, hanno firmato un appello indirizzato alla Commissione Europea per adottare quest’anno una norma armonizzata a livello UE per il calcolo del contenuto di riciclato per via chimica attraverso lo strumento del bilancio di massa con catena di custodia.

L’appello sottolinea l’importanza di un quadro normativo coerente che permetta di sbloccare gli investimenti in impianti e infrastrutture per il riciclo chimico dei rifiuti plastici, sottolineando l’indispensabilità dello strumento del bilancio di massa. Il bilancio di massa è uno strumento fondamentale per la valutazione del contenuto di riciclato di un prodotto che utilizza materie prime alternative come oli da riciclo chimico, ma anche biobased o scarti biologici. In questo modo, il bilancio di massa consente di utilizzare indifferentemente, in fase di produzione, materie prime fossili e alternative, senza compromettere il contenuto di riciclato del prodotto finito.

Secondo l’appello, il bilancio di massa potrebbe essere introdotto attraverso l’atto di attuazione della Direttiva sugli articoli monouso (SUP), che impegna i produttori a contenere il contenuto di plastica monouso nei prodotti. Questo strumento di valutazione del contenuto di riciclato consentirebbe ai produttori di plastica di dimostrare il contenuto di plastica riciclata nei loro prodotti, promuovendo l’adozione di soluzioni complementari come il riciclo chimico.

Le associazioni industriali europee hanno anche espresso la necessità di una maggiore chiarezza e coerenza del quadro normativo, in particolare per quanto riguarda l’imposizione del contenuto di plastica riciclata nei manufatti. Un quadro normativo chiaro e coerente sarebbe un passo fondamentale per stimolare la transizione verso l’economia circolare e ridurre la dipendenza dell’Unione europea dalle materie prime extra-UE.

 

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