Questo weekend vede una perturbazione fino a sabato, mentre allo stesso tempo ci sarà un’irruzione di aria artica che porterà un forte calo delle temperature a partire dalla domenica e fino a lunedì 27 marzo. Nelle prossime giornate, l’anticiclone si indebolirà portando un clima più instabile e variabile dal punto di vista meteorologico. Una prima perturbazione causerà piogge o rovesci soprattutto nelle regioni settentrionali e in Toscana tra venerdì e sabato. Questi fenomeni saranno concentrati soprattutto nelle zone di montagna, nelle prealpi, nelle aree pedemontane, in Liguria e nel Friuli Venezia Giulia. 

Dal Nord Europa arriverà un’irruzione di aria artica tra domenica e lunedì che causerà rovesci e temporali sparsi prima al Nord, poi al Centro e infine al Sud entro martedì. I meteorologi di 3bmeteo spiegano che l’arrivo improvviso dell’aria fredda farà diminuire le temperature di circa 8-10°C rispetto ai giorni precedenti e potrebbe causare anche grandinate e forti raffiche di vento in alcune zone. La diminuzione delle temperature favorirà anche la neve in montagna, che potrebbe arrivare fino in collina entro martedì. 

Purtroppo, anche in questa occasione, le precipitazioni previste per il Nord saranno troppo rapide e irregolari per alleviare la siccità, soprattutto nella zona del Nordovest, che potrebbe anche subire una parziale mancanza di piogge (anche se le piogge e i rovesci saranno più intensi nel Nordest). Le speranze di una vera svolta piovosa al Nord sono riposte nei primi giorni di aprile, ma queste sono solo ipotesi che dovranno essere ulteriormente analizzate e confermate. 

Sabato, la perturbazione si sposterà verso i Balcani e causerà gli ultimi episodi di instabilità tra Friuli-Venezia Giulia e Veneto orientale, con rovesci e qualche temporale, in esaurimento entro la giornata. Martedì gli ultimi episodi di instabilità si concentrerebbero invece al Sud e sul medio Adriatico, mentre altrove ci sarebbe un miglioramento. Potrebbero esserci anche nevicate a quote basse sui confini alpini e sulla dorsale appenninica, mentre la Pianura Padana, specie occidentale, proseguirebbe con condizioni di siccità.