Il governo discute delle pensioni, in particolare ancora della proposta della Lega riguardante la “Quota 41”, tuttavia si teme che possa comportare un costo di quasi 9 miliardi di euro. Attualmente, si sta considerando solo la possibilità di prorogare di un anno Quota 103, ovvero la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età introdotta dal governo Draghi. 

Nel frattempo, Giorgia Meloni ha chiarito che la priorità per la prossima Manovra sarà la riforma fiscale, concentrandosi sulla riduzione delle tasse. Il tema delle pensioni è un argomento delicato, in quanto potrebbe avere ripercussioni con le istituzioni europee, specialmente nel momento in cui la Bce sta per interrompere l’acquisto di titoli di Stato e a Bruxelles si sta per discutere il Patto di stabilità che riguarda le spese correnti, tra cui quelle pensionistiche. Quota 41, l’opzione di pensionamento con 41 anni di contributi, potrebbe essere attuata solo nel 2025, in quanto il governo dovrà trovare un meccanismo alternativo per le uscite anticipate dal lavoro senza tornare alla legge Fornero. 

La proposta strutturale della Lega richiede 9 miliardi di euro per l’implementazione del prepensionamento universale con 41 anni di contributi. Tuttavia, esistono già alcune categorie di lavoratori che possono optare per Quota 41, come i lavoratori precoci e quelli che svolgono mansioni gravose. Nel prossimo anno, per coloro che optano per Quota 103, il governo ha stabilito un tetto massimo per l’assegno pensionistico, pari al quintuplo dell’assegno minimo, fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia, ovvero 67 anni con almeno 20 anni di contributi versati.