A distanza di 90 anni, le statue raffiguranti Talia, la musa della Commedia, e Melpomene, la musa della Tragedia, sono state restituite alla Reggia di Caserta. Le sculture erano precedentemente conservate presso la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Napoli, ma la richiesta del Museo, accompagnata da una motivata relazione storico-artistica, ha permesso di condividere l’opportunità di restituire i beni al complesso vanvitelliano.
La prima statua risale al II secolo d.C., ha un’altezza di 170 cm con il plinto e raffigura una fanciulla che impugna una verga e appoggia la mano destra su un pilastrino che termina con una maschera teatrale. La seconda statua, alta 178 cm con il plinto, indossa una lunga stola coperta da un mantello che copre il piede sinistro e mostra il piede destro con sandalo elegante.
Il corpo principale della statua risale al II secolo d.C. in epoca romana, ma entrambe le braccia sono state rifatte, una con una daga e l’altra con una maschera. Le teste delle statue sono moderne e probabilmente realizzate dallo stesso scultore. La statua di Talia è stata registrata nel 1772 nell’inventario farnesiano dove si apprende che era esposta negli Orti di Campo Vaccino sul Palatino.
Le muse facevano parte della raccolta Farnese di Elisabetta madre di Carlo di Borbone, e furono trasportate alla Reggia di Caserta su richiesta della Regina Maria Carolina nell’ottobre del 1788. Dopo essere state restaurate e modificate con parti nuove, le statue lasciarono la Real fabbrica della porcellana di Napoli.
- Dopo 90 anni le Muse tornano alla Reggia di Caserta (madeinpompei.it)