Seguendo l’esempio di quanto già deciso da diversi enti federali statunitensi, anche la Commissione dell’Unione Europea ha vietato l’utilizzo di TikTok ai suoi dipendenti. La più alta istituzione dell’UE cita i dubbi sulla sicurezza dell’applicazione. Nello specifico: si teme che i dati dei dipendenti dell’UE possano venire trasmessi in Cina — impossibile sapere per quali scopi, l’ipotesi dello spionaggio non può essere esclusa a priori.
Per capirci: non ci troviamo di fronte ad un’isteria immotivata. ByteDance, il colosso tech cinese che possiede il social, ha un pessimo track record in materia di rispetto della privacy e della libertà di parola. Una recente indagine di BuzzFeed ha ad esempio provato una volta per tutte che i dati degli utenti siano sostanzialmente alla mercé degli uffici cinesi dell’azienda, rivelando l’esistenza di alcuni ‘super-amministratori’ del social network che virtualmente hanno il potere di accedere a qualsiasi informazione su un utente specifico. Ad agosto del 2022 Forbes aveva rivelato l’esistenza di una sorta di sliding door policy tra TikTok e i principali media controllati dal partito comunista cinese. Insomma, un numero allarmante di dipendenti del social network aveva un passato – e in alcuni casi addirittura un presente – all’interno della macchina propagandistica di Pechino.
Alla luce di tutto ciò, non stupisce che perfino la Casa Bianca abbia preso in considerazione di riprendere la proposta di Trump di obbligare il colosso cinese a vendere la versione occidentale del suo social network ad un’azienda americana. E a quanto pare, a nulla sono servite le rassicurazioni fornite dall’azienda, che recentemente ha promesso di aprire ben tre data center in Irlanda in maniera da garantire che i dati degli utenti europei non possano uscire dal continente.
La Commissione ha comunicato a tutti i membri dello staff che non sarà più possibile installare e utilizzare TikTok su tutti i dispositivi aziendali, né tantomeno su quelli ad uso personale registrati nel servizio della Commissione per i dispositivi mobile.
La Commissione ha anche annunciato che in futuro verranno approvate policy più stringenti a tutela della sua sicurezza e di quella dei suoi dipendenti.