Fumettista a tutto tondo, illustratore, designer, animatore, quello di Leiji Matsumoto (all’anagrafe Akira Matsumoto) è uno dei nomi di spicco del panorama dei mangaka nipponici, a cui si devono alcune delle serie di fantascienza più famose del panorama giapponese della seconda metà del ventesimo secolo: arriva ora la notizia che il Maestro ci ha lasciati, all’età di 85 anni, in conseguenza di un’insufficienza cardiaca, lo scorso 13 febbraio.
Le sue condizioni di salute erano peggiorate, negli ultimi anni, e nel 2019, durante un tour celebrativo, fu ricoverato d’urgenza a Torino, evento che molto spaventò familiari e fan dell’autore, che oltretutto ha visitato il nostro paese molteplici volte, in virtù della grande fan base che poteva vantare in Italia. Ricordiamo, ad esempio, la sua presenza alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2013 e quella a Lucca Comics & Games nel 2018.
In seguito all’emergenza da Coronavirus che ha colpito il mondo nel 2020, il Sensei ha esternato un pensiero di augurio e speranza verso il nostro paese, dedicando uno sketch autografato la cui vendita è andata in beneficenza:
“Ho saputo dagli organi di informazione giapponese della situazione tragica italiana legata alla pandemia da…
Posted by Associazione Culturale Leiji Matsumoto on Sunday, April 19, 2020
Matsumoto, originario di Kurume (nella prefettura di Fukuoka), è nato nel 1938, debuttando ancora minorenne nel 1953 con Michibachi no Boken, per poi affrontare una gavetta come autore di shojo manga sotto pseudonimo, prima di darsi al genere che gli darà la meritata celebrità: la fantascienza.
È stato tra gli autori della serie anime Uchu Senkan Yamato (Space Battleship Yamato, da noi Starblazers / La corazzata Yamato) nel 1974, di cui ha curato animazione, regia e adattamento manga: si tratta di un’opera seminale del genere, che ha (palesemente) ispirato autori come Hideaki Anno e serie come Gundam.
Ha, poi, creato uno dei primi “multiversi” della storia della narrativa moderna, in cui sono inclusi tra gli altri Space Pirate Captain Harlock, Galaxy Express 999 e Queen Emeraldas, di cui esistono molteplici varianti e versioni più o meno collegate fra loro.
In molteplici occasioni è stato uno sperimentatore: memorabile il concept video album Interstella 5555, realizzato in collaborazione con il due musicale elettronico dei Daft Punk.
Innumerevoli i premi e le riconoscenze ricevute in carriera, ricevute sia in occidente (in Francia e in Italia, soprattutto) che in oriente.
La sua era una fantascienza declinata con molto romanticismo e un velo di tristezza, nonché fascino per l’ignoto e il destino umano, del quale celebrava le possibilità ma anche le asperità. Captain Harlock, inoltre, è diventato un vero e proprio simbolo di libertà.
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