Harry Potter, dal libro al videogioco: ricostruire Hogwarts tra realtà e magia

Le storie che più amiamo vivono in noi per sempre, quindi sia che voi decidiate di tornare attraverso le pagine o il grande schermo, Hogwarts sarà sempre lì a darvi il benvenuto a casa”.

J.K. Rowling 

Sono passati ormai più di 20 anni dalla fine di una delle saghe più amate di sempre. Eppure, Hogwarts, teatro delle magiche avventure di Harry Potter, resta per molti di noi molto più che un semplice luogo di fantasia, ma una vera e propria casa. Un luogo capace di custodire una parte dei nostri ricordi più cari, della nostra infanzia e della nostra storia. Si, perché il racconto di Harry, Ron ed Hermione è nato e cresciuto con noi, con la nostra voglia di aprirci a nuove storie e di esplorare il mondo, e non solo quello magico. 

Il Wizarding World resta un universo che in un modo o nell’altro ci appartiene. Un immaginario che ci ha spinto a riscoprire il valore della fantasia, ricorrendo alla concretezza del sogno. Un mondo che continua a vivere grazie alla potenza della nostra immaginazione e alla magia di chi ha saputo rendere il sogno di Harry Potter molto più vicino e reale di quanto potessimo mai immaginare. Scopriamo dunque come il Wizarding World è stato reinterpretato nel mondo del cinema e dei videogiochi, analizzando la rappresentazione estetica e l’evoluzione di Hogwarts nel tempo.

Harry Potter al cinema: disegnare Hogwarts

I film di Harry Potter hanno conquistato la fantasia di milioni di appassionati in tutto il mondo, proprio com’era già accaduto per i romanzi. Il merito di tale successo lo si deve non solo al cast di attori che ha saputo regalare ai fan delle avventure del celebre maghetto una perfetta rappresentazione dei personaggi letterari, ma anche alla formidabile squadra di artisti che è riuscita a riportare sul grande schermo tutta la magia della saga di Harry Potter. Dalle scenografie ai costumi, dagli effetti speciali a quelli visivi fino ad arrivare alla fotografia, ogni elemento è stato realizzato in modo straordinario da alcuni degli artisti di maggior talento nell’industria.

Riuscire a portare sul grande schermo la popolarissima serie di romanzi di Harry Potter richiese moltissime abilità, un’impeccabile attenzione ai dettagli e una profonda cura per soddisfare quei lettori che erano già stati ad Hogwarts, nella Tana e al Ministero della Magia, seppur solo con l’aiuto della propria fantasia. Il direttore artistico Stuart Craig con la sua squadra di artisti, designer e artigiani ha progettato e dato vita alla Hogwarts cinematografica, a quella che vive ancora oggi, solida e imponente, nei nostri ricordi. Un castello grande e venerabile, con scale che si muovono, quadri animati, adorabili fantasmi e un’iconica Sala Grande capace di contenere al suo interno la meraviglia di un cielo stellato. 

Creare una rappresentazione visiva di Hogwarts fu un passo fondamentale per la creazione dell’immaginario cinematografico di Harry Potter.

Nel primo film, il castello è di fatto l’ambientazione dominante ed era importante riuscire a ricreare un ambiente che fosse fedele allo spirito del libro. Nei romanzi J.K. Rowling descrive la Scuola di Hogwarts come “un castello enorme, sconnesso e che incute paura e rispetto, con un mucchio di torri e merlature”. Un edificio dall’architettura irregolare, capace di sfuggire alle leggi della statica in quanto sorretto parzialmente dalla magia. 

Craig cominciò dunque a disegnare Hogwarts partendo da queste descrizioni, che già di per sé erano pieni zeppi di dettagli, e da un particolare schizzo di J.K. Rowling che conteneva l’esatta ubicazione di tutte le location presenti all’interno della scuola.L’idea dello scenografo era che il castello dovesse rappresentare in qualche modo un luogo antico, credibile e capace di emanare un potente senso di magia. 

Nel realizzare questa visione dinamica che aveva del Mondo Magico di J.K. Rowling, Craig decise di adottare un approccio più tendente al realismo. La scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts doveva essere un luogo radicato nella realtà. Non doveva avere un aspetto stravagante né assomigliare ad un castello delle favole, ma doveva avere un aspetto più solido e “reale”. 

La storia del romanzo ruota intorno ad una scuola pubblica inglese (simile ad una scuola privata americana) e fu questo il termine di paragone a cui ci attenemmo”

Stuart Craig 

Ecco perché Craig guardò alle due grandi università inglesi di Oxford e Cambridge, prendendo il meglio da questi due edifici e fondendoli con lo stile gotico Medievale delle cattedrali, dall’impronta forte e dinamica. Malgrado lo strano mix da cui Hogwarts prendeva ispirazione, Craig rimase convinto che i riferimenti ad Oxford e alle cattedrali conferissero al magico castello un aspetto riconoscibile e credibile. Del resto Hogwarts veniva descritto nei libri come un castello dallo stile medievale e quindi doveva dare l’impressione di essere un luogo capace di fondere in maniera equilibrata elementi fantastici e realistici, esattamente come gran parte dei luoghi presenti al suo interno.

 

L’iconica Sala Grande, ad esempio, è ispirata alla Cattedrale di Christ Church ed è piena zeppa di meraviglie artigianali: le quattro grandi clessidre, destinate a contenere i punti delle casate sono realmente funzionanti ed il pavimento è stato ricostruito con autentiche lastre di pietra di York. E anche se include tutta una serie di elementi generati con la computer grafica (candele fluttuanti, incluse), Craig ha cercato di renderla quanto più reale possibile. 

Ovviamente, all’interno della scuola di Hogwarts, le stranezze sono all’ordine del giorno. Proprio per questo, anche a livello estetico ed architettonico emergono all’interno dell’edificio alcuni elementi al di fuori della realtà o, come amava definirle Craig, “una buona dose di fantasie accettabili”. Ci sono una serie di torri e torrette che sono posizionate strutturalmente ai limiti del possibile. L’ufficio di Silente è composto da 3 diversi spazi che sfumano l’uno nell’altro. E le stesse iconiche scalinate mobili si mescolano le une con le altre all’interno del gigantesco edificio. Per la Pietra filosofale, Craig ed il suo team realizzarono persino una vera scala mobile. 

Fu un dispositivo meccanico relativamente semplice, ma quando lo combini con sfondi CG, primi piani, suoni e ritratti, l’effetto è quello di una location vera e propria”

John Richardson, supervisore degli effetti speciali 

Insomma, ogni singolo aspetto della versione cinematografica di Hogwarts doveva dare l’impressione di essere uscita direttamente dalle pagine del libro, ma capace allo stesso tempo di fornire allo spettatore un senso di concretezza e solidità. La Rowling per riuscire a dare vita al suo immaginario si era basata sullo studio del folklore britannico e sulle leggende medievali (Harry Potter del resto è pieno zeppo di riferimenti al Ciclo Arturiano), innestando questi elementi all’interno della storia contemporanea. Proprio per questo, era importante riuscire a rappresentare in chiave estetica questa particolare commistione tra leggenda, realismo e finzione.

La Hogwarts cinematografica infatti resta ad oggi un mondo tangibile, per quanto fantasioso e stravagante. Un mondo che non può esistere senza la magia, ma così tanto vicino al nostro universo, da essere percepito come reale. Un miracolo realizzato dalla magia del cinema, ma soprattutto e più di ogni altra cosa dalla passione di chi a quel mondo ci ha creduto sin dal primo istante.

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Videogiochi e Wizarding World

Nel 1997, quando il produttore David Heyman cominciò a leggere il romanzo di J.K. Rowling, nessuno si sarebbe mai aspettato che la saga di Harry Potter sarebbe diventata un fenomeno globale. Eppure, non è un caso che dopo l’ultima ripresa dell’ottavo film, l’universo incantato di Harry Potter continui ad espandersi.

Oggi la magia delle avventure del giovane mago rivive non solo nei film, ma anche negli studi cinematografici di Londra, nei numerosi parchi a tema e nelle diverse trasposizioni videoludiche.

Nel corso degli anni, Harry Potter, infatti, è stato protagonista anche di diversi videogiochi. Si inizia l’iconico videogioco per PS1, Harry Potter e la Pietra filosofale, che oltre ad averci regalato il magnifico meme di Hagrid con il volto deformato, è stato il primo gioco ad averci permesso di rivivere le magiche avventure di Harry Potter con joystick alla mano. La prima trasposizione videoludica dedicata alle avventure cinematografiche del maghetto approdò nel nel 2001 su PC, Game Boy Color, Game Boy Advance, PlayStation ed un anno dopo su PC. Il gioco riproduceva ovviamente solo alcuni degli ambienti di Hogwarts per le limitazioni tecniche legate agli hardware dell’epoca, ma era contraddistinto da tutta una serie di attività e minigiochi che rendevano le scorribande tra le mura del castello ancor più colorate, divertenti ed in pieno stile potteriano. Impossibile dimenticare la corsa sul carrello della Gringott o la sfrenata ricerca delle gelatine tutti i gusti +1 e delle figurine dei Maghi e delle Streghe famosi.

Ad avere decisamente più fortuna, però, furono Harry Potter e la Camera dei Segreti e Harry Potter ed il Prigioniero di Azkaban che restano ad oggi i titoli a cui i fan sono più affezionati e che mirano a riprodurre in maniera più fedele le avventure letterarie e cinematografiche di Harry Potter. Pubblicato nel 2002, Harry Potter e la Camera dei Segreti approdò prima su PlayStation, PlayStation 2, Nintendo GameCube, Xbox e PC e poi successivamente su Game Boy Color e Game Boy Advance.

Strutturato come un action adventure, l’opera targata Electronic Arts proponeva esperienze profondamente differenti a seconda della piattaforma di destinazione, con ben cinque software house coinvolte nello sviluppo delle diversi edizioni del titolo. Estremamente fedeli all’avventura cartacea e alle atmosfere del racconto cinematografico, le edizioni per PS2, Xbox e Game Cube vantavano una ricca serie di ambientazioni e passaggi narrativi, offrendo la più significativa combinazione in termini di stile, comparto grafico e varietà di mini-giochi, che spaziavano dal Quidditch al lancio degli gnomi. 

Ma è con Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban che si avrà finalmente nel 2004 una Hogwarts esplorabile anche all’esterno con la possibilità di cavalcare Fierobecco e vedere la scuola dall’alto nonché vestire i panni di Harry, Ron ed Hermione, con abilità specifiche per risolvere determinati enigmi.La ricostruzione di Hogwarts, seppur ancora poco caratterizzata e spoglia, includeva rispetto alle altre versioni digitali più location e molti richiami alla Hogwarts dei film (come l’enorme pendolo all’ingresso dell’edificio), sia per esigenze narrative ovviamente ma anche per favorire l’immersione del giocatore all’interno di un ambiente a lui già ormai estremamente familiare.

Da questo punto di vista, un enorme passo in avanti si avrà con Harry Potter e l’Ordine della Fenice che pone al centro della sua avventura proprio lo scenario. Il gioco lasciava da parte la semplificazione vista ne “Il Calice di Fuoco”, per riproporre tutti gli elementi ludici migliori dei primi tre capitoli, con in più la possibilità di esplorare liberamente gli ambienti scolastici.

La Hogwarts del gioco, infatti, era curata ad un livello maniacale, con stanze e dettagli non presenti nei lungometraggi ma pescati direttamente dai romanzi per la gioia dei fan di lungo corso. La migliore rappresentazione stilistica della Hogwarts cinematografica che resterà ineguagliata anche dopo l’uscita degli ultimi tre tie-in dedicate alle avventure di Harry, Ron ed Hermione: Harry Potter ed il principe Mezzosangue ed Harry Potter ed i Doni della Morte Parte 1 e 2.

Nonostante la storia digitale di Harry Potter conti oltre 15 trasposizioni videoludiche, incluso il piacevole Harry Potter: Quidditch World Cup, c’è pur sempre da considerare che gran parte di questi titoli non è mai effettivamente riuscita a esplorare quelle che sono le reali potenzialità di un universo ricchissimo e sconfinato come quello di Harry Potter o perlomeno non sul piano ruolistico. Una realtà che ora sembrerebbe essere destinata a cambiare con l’arrivo di Hogwarts Legacy, l’RPG open-world ambientato in un’inedita versione ottocentesca del Wizarding World.

Il nuovo progetto di Avalanche Software in arrivo il prossimo 10 febbraio per i possessori di PS5, Xbox Series S/X e PC punta a realizzare il più grande sogno dei fan di lunga data del franchise con un’opera di ampio respiro che permetterà loro di vivere un’emozionante avventura all’interno di una perfetta ricostruzione dell’immaginario partorito dalla mente di J.K. Rowling dove il giocatore diviene finalmente protagonista.

Uno degli aspetti più interessanti del gioco di Avalanche risiede proprio nell’ambizione di voler ricreare una versione digitale di Hogwarts del tutto inedita, totalmente esplorabile e sempre coerente con la rappresentazione estetica dei film, ma anche ricca di sorprese per gli appassionati. 

Abbiamo creato l’Hogwarts che tutti noi fan avremmo voluto esplorare. Credo che tutti i fan dei libri, che si tratti o meno di grafici o artisti, abbiano immaginato una propria versione di Hogwarts. Nonostante questa sia la nostra versione della Scuola, è un mondo che riconoscerete all’istante.

Ci sono ritrovi familiari come la Sala Grande, la Torre dell’Orologio e l’infermeria, ma anche luoghi totalmente nuovi e pieni di vita come le cucine. Io stessa, durante lo sviluppo del gioco, guardando queste sale mi sono sentita come una studentessa e, in tutta sincerità, posso affermare che mi capita ancora di imbattermi in aree di cui non ero a conoscenza.”

                                Boston Madsen, responsabile delle ambientazioni di Hogwarts

Un aspetto molto importante della progettazione di Hogwarts nel gioco di Avalanche risiede nella possibilità che viene data al giocatore di scoprire aree inedite del Mondo Magico. Nel gioco molte aree si presenteranno ben più ricche e più estese di quanto lo siano mai state nei film, con zone segrete, luoghi inesplorati e aree apparentemente inaccessibili.

Quello che punta ad offrire Hogwarts Legacy è una rappresentazione di Hogwarts viva e pulsante come mai si era visto sino ad ora, dove i giocatori avranno finalmente modo di vivere a 360 gradi l’esperienza scolastica all’interno delle mura di Hogwarts. Il Wizarding World si appresta a tornare, stavolta per raccontare una nuova storia. Se c’è una cosa che il mondo di Harry Potter insegna è che la magia trova sempre il modo di farsi largo nella nostra fantasia. Proprio come il mondo di Hogwarts che, nonostante il tempo, è destinato a restare, a riemergere e riaffiorare magari in forme nuove ed inattese, ma sempre pronto a darci, ancora una volta, il “Bentornato a Casa”. 

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