The Last of Us, l’analisi del quarto episodio della serie Sky

Con la messa in onda del quarto episodio di The Last of Us, siamo giunti praticamente a metà della vicenda on the road che sta appassionando tutti gli utenti di HBO e Sky. Anche la nuova puntata è ricca di spunti, e sono tre gli argomenti principali di cui andremo a parlare nella nostra analisi.

Il seguente articolo contiene spoiler sul secondo episodio, analizzato cercando di mantenere i riferimenti del videogioco e facendo dei richiami comprensibili per chi ha già giocato l’opera originaria. Per chi, invece, fosse vergine dell’esperienza The Last of Us, andremo a snocciolare quelle aggiunte che hanno reso la narrativa della serie molto più fitta e completa di quanto fosse stato fatto nel 2013 su PlayStation 3 dal team di Naughty Dog.
Va da sé che saranno presenti spoiler sia sulla puntata che sul relativo segmento del videogioco, ma non ci saranno spoiler su quanto accade in seguito.

Coordinate

Come afferma lo stesso sceneggiatore e produttore Craig Mazin,

Alla fine del terzo episodio vediamo Jeol ed Ellie andar via con la macchina di Bill, e per la prima volta si ha la sensazione che siano in un certo qual modo una squadra. Un tema che verrà portato avanti per il resto del quarto ‘episodio.

Il tutto si sviluppa naturalmente, tra lunghi momenti di noioso viaggio e concitati momenti tra la vita e la morte; tra pasti frugali consumati come viene e tutte le oppportunità che Ellie trova per scherzare, anche in modo smaccatamente greve, tra le allusioni alla rivista per adulti ritrovata in macchina e le agghiccianti freddure di cui la ragazza è appassionata e che Joel trova terribili… e irresistibili al contempo.

Vediamo, tra le altre cose, il tragico momento del “primo” atto violento compiuto da Ellie, per salvare Joel e il conseguente tramma subito (ir)risolto e non consolato. Vediamo la violenza senza remore di cui entrambi sono capaci se messi alle corde. Una violenza vendicativa che consuma quel che rimane dell’umanità delle persone, e ne acceca il giudizio. Un tema che corre lungo entrambi i capitoli del videogioco e qui ulteriormente esplicitato dal personaggio di Kathleen, non presente nel gioco e qui alla guida della milizia cittadina armata che ha conquistato la città dalla FEDRA e vede i collaborazionisti come traditori, divenendo come e, forse, peggiore di ciò che è venuto prima.

Quando si attua un drammatico passaggio di poteri da un regime oppressivo a una forza rivoluzionaria che lo sovverte, la storia ci insegna che di esempi in cui la forza rivoluzionaria è cattiva tanto quanto la precedente.

afferma l’autore Neil Druckmann, che continua:

Amo umanizzare i cattivi della storia. E gran parte di The Last of Us riguarda le scelte che fanno le persone. E la vostra percezione del fatto che siano eroi o cattivoni dipende da voi e dalla prospettiva con cui li guardate.

Accecati dalla vendetta

Sostanzialmente, la storia dell’episodio ripercorre quanto vediamo nello stesso segmento del gioco, espandendo tuttavia la storia dei personaggi coinvolti, introducendone due inediti e cambiando il luogo dell’azione: non che cambi molto, ad ogni modo, che la puntata sia ambientata a Kansas City piuttosto che a Pittsburgh.

Come specifica Druckmann, tuttavia, la milizia presente in città non è una semplice banda di predoni ben organizzata ma un’organizzazione ben motivata, guidata da un leader senza remore, Kathleen (splendidamente interpretata da una convincentissima Melanie Lynskey) e dal suo braccio destro armato, Perry, incarnato da Jeffrey Pierce, che nel videogioco originale interpreta Tommy.

Si tratta inoltre della puntata in cui facciamo la prima volta conoscenza con i fratelly Henry e Sam (Lamar Johnson e Keivonn Woodard), che scappano dalla milizia poiché sono stati collaborazionisti con la FEDRA, dando loro tra le altre cose informazioni sul fratello di Kathleen.

Tirando le somme, si tratta di un episodio che si barcamena nuovamente tra un adattamento ragionato, volto ad amplificare la portata umana dei suoi personaggi, e il giusto “riciclo” di situazioni e battute. Per la “gioia” dei fan, le barzellette brutte di Ellie sono le stesse che recitava anche nel videogioco.

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