Se passate più di un’ora al giorno a giocare ai videogiochi, questo tempo rappresenta 5% della vostra vita. Questo investimento di tempo produce qualcosa di utile per il cervello? Questa è una domanda che i ricercatori dell’Università della California, Santa Barbara, hanno studiato e approfondito negli ultimi vent’anni. I ricercatori volevano capire se giocare ai videogiochi potesse significare aumentare le capacità cognitive: in altre parole, i videogiochi possono rendere più intelligenti? Per questo hanno eseguito esperimenti, condotto meta-analisi della letteratura e persino prodotto un paio di libri: Computer Games for Learning e Handbook of Game-Based Learning. I risultati sono stati sorprendenti, con alcune cattive notizie, buone notizie, notizie ancora migliori e alcune prospettive per il futuro basate su una rigorosa ricerca scientifica. Il team si è focalizzato su quelli che vengono chiamati esperimenti sulle conseguenze cognitive. Hanno preso un gruppo di persone e hanno somministrato loro un test che valuta alcune abilità cognitive, come l’attenzione, la percezione, la flessibilità mentale, l’elaborazione spaziale, il ragionamento o la memoria. Poi hanno diviso il gruppo a metà. Una metà giocava a un videogioco che ha come obiettivo usare quelle abilità da usare per due o più ore in diverse sessioni; l’altra metà si impegnava in un’altra attività, come un gioco di ricerca di parole. Quindi, sottoponevano di nuovo tutti allo stesso test.
Buone e cattive notizie
Prima le cattive notizie. Un’attenta revisione delle ricerche scientifiche pubblicate mostra che la maggior parte dei videogiochi standard non migliora le capacità cognitive. Questo vale per i giochi di strategia, di avventura, per i rompicapi e per molti giochi che allenano il cervello.
Poi, la buona notizia. Sembra esserci un genere di giochi commerciali che può migliorare le capacità cognitive e potrebbe sorprendervi. I videogiochi d’azione, compresi gli “sparatutto” in primis, possono esercitare continuamente l’attenzione percettiva con un feedback immediato, in una varietà di contesti sempre diversi e con livelli di sfida crescenti.
Infine, una notizia ancora migliore. Alcuni gruppi di ricerca stanno riuscendo a creare giochi di apprendimento non violento che funzionano. I ricercatori dell’Università della California, ad esempio, hanno collaborato con il CREATE Lab della New York University per sviluppare giochi che utilizzano teorie basate sull’evidenza. In uno di questi, All You Can ET, le creature spaziali cadono dal cielo e si deve sparare al cibo o alle bevande in base a regole sempre diverse. In questo modo si allena il “task switching” o quello che alcuni chiamano multitasking, un’abilità della funzione esecutiva associata al successo scolastico.
Abbiamo scoperto che giocare a All You Can ET per appena due ore ha migliorato le capacità di alternanza dei compiti più di quanto non si sia registrato in gioco di ricerca di parole, per la stessa quantità di tempo. (P.S All You Can ET è disponibile gratuitamente su Google Play Store per Android e su Apple App Store)
Alcuni altri laboratori hanno registrato successi simili. Il neuroscienziato Adam Gazzaley e il suo team dell’Università della California di San Francisco, ad esempio, hanno creato NeuroRacer: un gioco multitasking di guida di automobili che ha dimostrato di allenare le capacità di controllo dell’attenzione negli adulti più anziani. Questa tecnologia è stata utilizzata da un’azienda per sviluppare EndeavorRx, mirato ad aiutare i bambini con deficit di attenzione. Nel 2020 è diventato il primo videogioco in assoluto approvato dalla FDA per la commercializzazione in ambito medico, disponibile dietro prescrizione medica.
“Perché questi giochi funzionano e altri no? Questi sono progettati in base a sei principi: concentrarsi su un’abilità target ben specificata, fornire una pratica ripetuta, dare un feedback immediato, mantenere livelli crescenti di sfida, fornire contesti diversi per esercitare l’abilità e assicurarsi che il gioco sia piacevole.” afferma uno dei ricercatori. Con studi come questi, possiamo sperare in un futuro in cui ricercatori e sviluppatori collaborino per costruire giochi divertenti che allenino abilità cognitive specifiche. Allora quell’ora di gioco al giorno renderà davvero più intelligenti.