Rincari e inflazione portano a consumare i conti correnti italiani. A riportare i dati è la Fabi (Federazione autonoma bancari italiani). Una riduzione di ben 20 miliardi di euro riguarda il saldo totale dei conti correnti italiani nel 2022, dopo alcuni anni di aumenti ripetuti. 

 

Se nei primi sette mesi del 2022 la liquidità accumulata dalle famiglie ha quasi sfiorato i 1.180 miliardi di euro, con una crescita, seppur più lenta rispetto al passato, dello 0,9% da inizio anno, i dati dei quattro mesi successivi confermano i timori, ormai accertati, di un crollo di potere di acquisto che costringe gli italiani ad attingere alle loro riserve per far fronte ai maggiori costi. La vistosa inversione di tendenza sulla capacità di accumulo dei correntisti arriva dopo un lungo periodo di incremento dei saldi dei depositi bancari: a fine 2017 l’ammontare complessivo era a quota 967 miliardi, a fine 2018 a quota 990 miliardi (+23 miliardi), a fine 2019 a 1.044 miliardi (+54 miliardi), a fine 2020 a 1.110 miliardi (+66 miliardi) e a fine 2021 a 1.144 miliardi (+34 miliardi).

Fabi (Federazione autonoma bancari italiani)

 

 

A luglio il valore totale era di 1.178 miliardi di euro e a fine novembre di 1.159 miliardi di euro. Riporta una riduzione di due punti percentuali. La dimostrazione quindi che il prezzo della crisi economica alla fine inizi a pesare sulle tasche degli italiani. Un calo di 18 miliardi da 1.177 miliardi a 1.159 miliardi registrato da agosto a novembre, una riduzione dell’1,5%. A giugno era già avvenuta una prima diminuzione di 10 miliardi.