Un dispositivo progettato per deviare la direzione dei fulmini di decine di metri, offrendo così una soluzione semplice ed efficace alla protezione contro la scarica elettrica. L’impiego di questo dispositivo ha dimostrato una buona resistenza alle alte temperature prodotte dai fulmini.

Il parafulmine Laser Lightning Rod, sviluppato da un consorzio di alte scuole romande, ha dimostrato la sua efficacia in un test effettuato sulla cima del Säntis. Il dispositivo è in grado di deviare il percorso delle saette per diverse decine di metri, così da poter prevenire le 24’000 morti all’anno causate dai fulmini, oltre ai danni che questi fenomeni naturali provocano a livello planetario. L’invenzione del parafulmine risale al 1752, quando Benjamin Franklin ideò un’asta metallica collegata a terra. Da allora, i sistemi di protezione sono cambiati poco e il parafulmine tradizionale rimane la soluzione più efficace. Tuttavia, con l’aiuto di questo nuovo parafulmine laser, è possibile ridurre significativamente il numero di vittime e i danni.

Dopo quasi un anno di esame di una grande quantità di dati, i risultati dell’analisi sono stati pubblicati sulla rivista Nature Photonics, dimostrando che il Laser Lightning Rod è in grado di guidare i fulmini con efficienza. Il dispositivo è molto grande, misurando 1,5 metri di larghezza e 8 di lunghezza, con un peso di quasi 4 tonnellate. È stato provato e sperimentato sulla cima del Säntis, una montagna svizzera di 2’502 metri, sopra un’antenna trasmittente dell’operatore Swisscom, dotata di un comune parafulmine. La struttura europea più colpita dai fulmini è proprio quella in cui si trova l’antenna. Il Laser Lightning Rod ha dimostrato di essere un valido strumento per ridurre il rischio di danni causati dai fulmini.