Un team internazionale di ricercatori, con la partecipazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche spagnolo (CSIC), ha creato la zeolite stabile più porosa finora conosciuta, una nuova zeolite di silice pura chiamata ZEO-3. Può essere applicato per rimuovere e recuperare i composti organici volatili da un flusso di gas che può anche contenere acqua. La scoperta, a cui hanno contribuito scienziati dell’Istituto di Scienze dei Materiali di Madrid (ICMM-CSIC) e dell’Istituto di Nanoscienze e Materiali di Aragona (INMA-CSIC-UNIZAR), è pubblicata sulla rivista Science. Le zeoliti sono silicati microporosi che trovano un’ampia varietà di applicazioni. Quelle stabili a base di silice con una maggiore porosità sono richieste per consentire di assorbire e trattare molecole di grandi dimensioni, “ma sfidano la nostra capacità di sintesi”, spiega Miguel Camblor, ricercatore dell’ICMM e uno degli autori della ricerca. Poiché i pori delle zeoliti hanno le dimensioni di piccole particelle, c’è un limite alle dimensioni delle molecole che si possono processare.

Le peculiarità di ZEO-3

Questa nuova zeolite ha due peculiarità: pori extra-large in tutte e tre le dimensioni e si è formata attraverso la sintesi per calcinazione di un silicato a catena monodimensionale in una condensazione toptica (ciò significa che è stata prodotta senza cambiamenti nella catena). “Questo non era mai stato visto prima”, si congratula Camblor. “Si conoscevano condensazioni da bidimensionali a tridimensionali, cioè una cosa che era lamellare e che con un meccanismo simile si condensava per dare una zeolite, ma non da monodimensionale a tridimensionale”, aggiunge. Dopo la creazione di questa zeolite il team, con ricercatori provenienti anche da Svezia, Cina e Stati Uniti, ha iniziato a sperimentarne le proprietà: “Trattandosi di un materiale di pura silice, non ha una capacità catalitica, ma ha la capacità di assorbire grandi sostanze organiche”, afferma Camblor.

“Questa zeolite può essere applicata per rimuovere e recuperare i composti organici volatili da un flusso di gas che può anche contenere acqua”, spiega Camblor. “In un sito in cui vengono prodotti materiali organici volatili nocivi, è possibile decontaminare e non solo rimuovere, ma anche recuperare il contaminante”, spiega Camblor. Con ulteriori ricerche, questa zeolite potrebbe essere utile anche per la catalisi e la somministrazione di farmaci.