Record assoluto per gli oceani nel 2022, anno in cui le loro acque termiche sono arrivate a misurare 10 Zetta Joule (ZJ) rispetto all’anno precedente. Sono ben 7 anni di fila che gli oceani con la loro temperatura segnano ogni volta un nuovo record. Uno studio ha attestato che il Mediterraneo sia il bacino che scalda più velocemente tra tutti quelli presi in esame. Anche se il suo calore nel 2022 ha registrato lo stesso livello del 2021. 

L’aumento del calore delle acque degli oceani è un indicatore del cambiamento climatico molto affidabile. Questo perché è influito da variazioni molto contenute rispetto all’atmosfera. Oceani più caldi rappresentano anche una maggiore salinità. Il calore si concentra nella parte più in superficie dell’acqua creando una maggiore stratificazione

Acque con più o meno salinità fanno maggiore fatica a mescolarsi, ciò porta l’assenza di scambi di ossigeno, calore e carbonio, a creare zone morte. Si tratta di aree con ossigeno molto basso o addirittura assente. Un impatto negativo su flora e fauna marine e sugli ecosistemi. L’acqua avendo un calore maggiore in superficie fa migrare l’oceano altrove. Ecco che così aumentano tempeste e uragani, ma si incrementano anche le precipitazioni, le cosiddette bombe d’acqua.