Secondo il N.1 di Sony Interactive Entertainment, Jim Ryan, la Playstation 5 sarebbe ormai diventata facilmente reperibile nei negozi specializzati e dedicati all’elettronica.
Insomma, fine dell’emergenza Playstation: non sarebbe più necessario sborsare cifre enormi sul mercato secondario alimentato dagli scalper o bombardare di telefonate il proprio GameStop di riferimento. Per Microsoft la situazione è effettivamente migliorata da diverso tempo, ma è davvero così anche per Sony?
Intervenuto durante un panel del CES di Las Vegas, Ryan ha spiegato che Sony si è trovata costretta a gestire «una domanda senza precedenti» in un contesto reso estremamente difficile dalle sfide globali degli ultimi due anni.
La PlayStation 5 (PS5) è stata una delle console di gioco più popolari e richieste al momento del suo lancio, il che ha portato a una forte domanda da parte dei consumatori. Tuttavia, a causa della pandemia di COVID-19 e di altri fattori, la disponibilità di PS5 è stata limitata, rendendo pressoché impossibile per molti consumatori trovarla nei negozi.
Una delle ragioni per cui la disponibilità della PS5 è stata limitata è che la pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto sulla produzione e sulla distribuzione di molti prodotti, compresi i componenti necessari per la produzione di console di gioco come la PS5. Ciò ha reso più difficile per il produttore soddisfare la domanda dei consumatori.
Sebbene l’emergenza Covid-19 sia in parte rientrata, la Cina ha portato avanti una politica zero Covid, imponendo frequenti lockdown locali che hanno (in alcuni casi anche molto recenti) congelato la produzione dei principali prodotti di elettronica.
La buona notizia è che secondo Jim Ryan il peggio sarebbe ormai passato. «D’ora in avanti tutti coloro che hanno il desiderio di acquistare una Playstation 5 non avranno più difficoltà a trovarne una presso i rivenditori autorizzati», ha detto.
Ryan ha aggiunto che Sony è stata in grado di piazzare oltre 30 milioni di console Playstation 5 dal giorno del debutto e che l’azienda si aspetta di toccare quota 60 milioni entro marzo del 2024.